lunedì 29 ottobre 2012

La cosa giusta

Se ti trovi ad un bivio e devi prendere delle decisioni che non riguardano solo te, ma coinvolgono delle persone che ami, è una delle situazioni più difficili in cui ci si può trovare per fare la cosa giusta.
Ma cosa vuol dire fare la cosa giusta e poi giusta per chi. Spesso quello che per noi è giusto non lo è per altri, allora in base a cosa si decide. Alla propria coscienza, a ciò che è giusto per noi o cosa. Non è semplice quando sai che inevitabilmente qualcuno ne soffrirà, decidere di percorrere una strada piuttosto che un'altra.
Egoisticamente prima cercheremo di pensare a noi stessi, però come si fa ad essere contenti se qualcuno che ami non lo è. Viceversa, per veder felice chi ami annulleresti il tuo essere, il tuo volere e poi magari rendi infelice anche qualcun'altro che ami a sua volta. Essere giusto, vuol dire vivere e pensare in maniera retta, essere equo e imparziale e dare a ciascuno ciò che si merita. Se la decisione da prendere però ci tocca direttamente non è più così semplice da mettere in pratica perchè vengono messi in campo i sentimenti. Di sicuro ti condizionano e non riesci più ad essere obbiettivo anche se dentro di te, sai quale sia la cosa giusta da fare. Per essere veramente imparziali e giusti, bisognerebbe non essere coinvolti emotivamente o riuscire a vedere le cose dall'esterno, come se non ti riguardasse. Se ascolti solo il cuore o solo la ragione, è facile commettere delle ingiustizie ed essere noi i primi a non esser felici.

giovedì 25 ottobre 2012

L'amore non si compra

L'amore non è una bilancia che soppesa l'equilibrio di misure perfettamente uguali. Non è un dare e un avere, non è un conteggio matematico in cui 1 + 1 fa sempre 2, però l'amore non è nemmeno sottomissione e controllo.
Non si può amare una persona per obbligo e nemmeno sperare che ti ami cercando di tenerle un cappio intorno al collo per farle fare quello che vuoi come fosse un burattino. L'amore non si compra, è qualcosa che nasce spontaneo nel nostro cuore.
Si fa presto a dire " ti voglio bene " o " ti amo " però a questo deve seguire una serie di comportamenti che dimostrino l'intensità e la veridicità di quel sentimento, invece spesso viene usata con superficialità. Molte volte viene usata per convenienza, per lusingare l'altro ed ottenere qualcosa per poi scordarsi subito dopo cosa voglia dire.
Non si può voler bene a qualcuno perchè ne hai bisogno, però si può aver bisogno di qualcuno perchè gli vuoi bene.

martedì 16 ottobre 2012

Gratificazioni

Qualsiasi cosa facciamo deve avere un riscontro, un corrispettivo. Che sia in termini economici o appaghi un nostro bisogno o un piacere o magari il nostro ego, ci aspettiamo comunque di avere qualcosa in cambio.
Lavoriamo per ottenere un guadagno economico, se facciamo un favore a qualcuno siamo gratificati dalla sua riconoscenza che ricompensa la nostra buona azione, aiutiamo un povero o un bisognoso per poter leggere sul suo volto un'espressione felice, così da renderci consapevoli di aver compiuto un'opera buona. Ci sacrifichiamo per qualcuno che amiamo per la sua felicità, perchè essa corrisponde alla nostra, proprio perchè è qualcuno che amiamo.
Ci cibiamo per un nostro bisogno corporeo, ma anche per piacere, per soddisfare il palato, altrimenti un cibo sarebbe uguale all'altro, basterebbe nutrirsi.
Se compriamo un bel vestito, non è certo per tenerlo nell'armadio, ma per indossarlo e sentirci apprezzati dagli altri. Chi ama cantare o suonare o scrivere o dipingere o qualsiasi altra forma di espressione personale, lo fa non solo per se stesso, ma anche per avere il consenso degli altri, quel qualcosa che lo gratifica e lo spinge a migliorarsi, a fare meglio e di più.
Con il tempo, se nessuno ti ascolta, smetti di cantare o di scrivere se nessuno legge o dipingere se non puoi mostrare ad altri le tue opere o di cucinare se non hai nessuno per cui farlo o di curare il tuo aspetto se stai sempre chiuso in casa. Magari per un pò lo fai per te stesso, ma con il tempo non basta più perchè non ti senti gratificato.
Cosa sarebbe un cantante senza pubblico o qualsiasi artista di cui nessuno ne conosce l'esistenza. C'è bisogno di stimoli, di confrontarsi, anche di critiche se sono costruttive, ma c'è sempre bisogno di avere qualcosa in cambio, quel qualcosa che ci permette di andare avanti e di continuare a migliorarsi. Altrimenti, si finirebbe come tanti, che rimasti ormai soli, non avendo più nessuno per cui cucinare, cenano con un caffelatte, in pantofole tanto nessuno li vede, ed hanno smesso di cantare da un pezzo perchè nessuno li ascolta. Non permettere che questo succeda.