martedì 28 maggio 2013

Vivere

Vivere, significa avere anche dei problemi, ed avere dei problemi significa prendere delle decisioni ed accettarne le conseguenze. Bisogna vivere adesso, assumerci le nostre responsabilità ora, affrontare i nostri problemi oggi, perchè non abbiamo nessuna prenotazione sicura sul futuro. Cercare di evitare le difficoltà ed i problemi odierni, significa fidarci di un domani vago e incerto perchè nessuno può garantirci niente e la necessità di risolvere i nostri problemi non diminuirà. Spesso accade che il timore di sbagliare ci porti a rimandare le nostre decisioni così le nostre preoccupazioni crescono e si moltiplicano se non si è capaci di affrontare il problema originale da cui tutti gli altri provengono. Bisognerebbe aver fiducia nelle nostre decisioni e nella possibilità che abbiamo di poterle cambiare senza timore di sbagliare poichè, sbagliare non è una vergogna, basta avere il coraggio di ammetterlo e di affrontarlo, perchè negarlo persino a se stessi, potrebbe compromettere le basi e una futura sicurezza per ulteriori decisioni. Prendere la decisione giusta forse richiede una grande abilità, ma vivere con le conseguenze, anche se errate, e riuscire a rimediarle, richiede un abilità ancora maggiore. Il compito che ci spetta, non è quello di vivere nell'ombra negativa delle nostre passate esperienze, ma di utilizzarle per poterci avvantaggiare nel domani.
Il passato spetta alla memoria, il futuro alla speranza, ma è nel presente che ci assicuriamo il domani.

giovedì 23 maggio 2013

Sogni

" Noi siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni, e la nostra breve vita è circondata da un sogno" così diceva Shakespeare.
Considerare la vita come intessuta di sogni è confortante, poichè ci da la speranza di riuscire a realizzare anche nella vita i nostri sogni, ma nello stesso tempo ci illude che le nostre brutte esperienze siano effimere come nei sogni, è quindi in parte verità e in parte illusione.
Il sogno ci serve di sollievo, serve a consolarci dalle disavventure, dai dispiaceri, ma contribuisce anche a rafforzare una visione poco realistica della vita. Nel sogno vigile, cioè a occhi aperti, scegliamo la parte che si preferisce, costruiamo la vicenda a nostro piacimento, diventiamo insomma registi del nostro film sottraendo, quello che è la nostra reale condizione. E' nella nostra avventura onirica che esprimiamo tutto quello che si agita dentro di noi, quello che non riesce a trovare sfogo nella vita vigile o ciò che viene rimosso dalla coscienza, così i sogni non sono altro che sovrapposizioni di conflitti irrisolti, di materiali rimossi, dei nostri motivi di angoscia, che esprimono le ansie, le preoccupazioni già esistenti nella nostra psiche.
Ognuno di noi sogna, anche se non lo ricorda, ed è ciò che ci consente di continuare a riposare poichè, sia che si tratti di un sogno gratificante o meno, questi ha la funzione di sollevarci dall'angoscia, di riconciliarci con la realtà. Può sembrare strano, ma anche i brutti sogni sono importanti. I prodotti della nostra mente, appartengono a un qualcosa che non ha contenuto, così un sogno che fa paura, dà forma a un'angoscia che non ha forma. L'angoscia altro non è che una paura senza oggetto, è il terrore senza nome che ci turba enormemente proprio perchè non è possibile difendersi da qualcosa di indefinito. Il brutto sogno cerca proprio di trasformare qualcosa che ci angoscia in qualcosa che fa solo paura, così da poterci difendere perchè così sappiamo con chi abbiamo a che fare. Ma i sogni esprimono anche i desideri, se non altro servono a indicare la voglia di dialogare con il nostro subconscio o il desiderio di avere una comunicazione più intensa con le persone che amiamo.
Sognare è fondamentale, ma attenzione a non confondere i sogni con la realtà.


mercoledì 15 maggio 2013

Dello scrivere

Scrivere, non mi fa solo pensare a penna, matita, inchiostro, carta, a lettere o a libri, ma non meno, a tracce e a segni di altro genere, a scritti della natura sopratutto, e perciò a immagini che nascono indipendenti dall'uomo, senza volontà, ma che al nostro spirito, danno notizia dell'esistenza, che noi possiamo leggere e che diventano oggetto, sia della scienza che delle arti.
Si può scrivere anche senza penna, pennello, carta o pergamena. Scrivono il vento, il mare, il fiume e il ruscello, scrivono gli animali, scrive la terra quando, da qualche parte corruga la fronte. L'albero scrive i ricordi della sua vita nei suoi anelli annuali. Ogni processo naturale può essere sentito da noi come uno scritto, come espressione, poesia. E' questo l'atteggiamento degli spiriti religiosi, dei poeti e anche dei veri scienziati che non cercano, come i violenti di sfruttare e violentare la natura, nè adorano atterriti le sue forze gigantesche, ma vorrebbero contemplare, capire, intendere, amare. Lode a voi, scritti meravigliosi della natura, indicibilmente belli nella vostra innocenza. Nessun pittore ha mai accarezzato la tela in maniera così scherzosa, amorevole, sensibile e delicata come il vento estivo, quando ha il ruzzo di lisciare, di pettinare e scompigliare l'erba ondeggiante, o quando, gioca con nuvolette, che restano sospese, mentre la luce accende, in arcobaleni della durata di un attimo, i loro orli diafani come un sospiro. O quanto, in questi segni, la caducità e la fugacità di ogni gioia e di ogni bellezza, parla al nostro cuore col suo incanto, irreale eppur base di ogni realtà. Ogni scritto, si cancella entro poco o molto tempo. Lo spirito dell'universo legge tutti gli scritti, per noi è bene averne letti alcuni e intuirne il significato, il senso che si sottrae a ogni scritto, e che pure vi è racchiuso, è sempre lo stesso. Si possono scegliere le parole altrimenti o ordinare le frasi in forme diverse, disporre e utilizzare differentemente i colori sulla tavolozza, servirsi della matita dura o di quella morbida, ma da dire non c'è che una cosa sola, quella detta e tentata così spesso, quella eterna.



Dello scrivere e delle scritture
     Hermann  Hesse
 

sabato 4 maggio 2013

Troppo di niente

Nei paesi prosperi, molti cittadini sono pronti a difendere il loro sistema politico contro ogni ideologia contraria poichè esso si identifica con il loro sistema di vita. Nei paesi ove la prosperità venga a mancare, il governo deve prima provare che è in grado di garantire i bisogni fondamentali della popolazione. L'atteggiamento generale verso il governo nei paesi ove povertà e fame sono i problemi più urgenti, non è più quello della ideologia, ma conta chi può risolvere questi problemi esistenziali.
I partiti servono a dare un volto all'opinione pubblica, a far si che si conosca la realtà della vita di tutti i cittadini, ancor più se meno abbienti, perchè il governo possa operare tenendo conto di ogni situazione.
Ogni singolo dramma, chiunque soffra per una cattiva gestione dello stato, non deve essere sottovalutato, ed il governo non può non tener conto che ha a che fare con esseri umani. In certe circostanze, la disperazione fa compiere atti imprevedibili che, pur non essendo in alcuna maniera giustificabili, coloro che gli compiono non sono i soli responsabili. Deve pur esserci un mezzo che faccia delle limitazioni politiche una questione di coscienza.

Too much of nothing
can make a man feel ill at ease
one man's temper might rise
while the other man's temper might freeze
we cannot mock the soul
oh when there's too much of nothing
no one has control
but when there's too much of nothing
it just makes a fellow mean

Bob Dylan

giovedì 2 maggio 2013

Il progresso

Nonostante i tempi in cui viviamo, non si può negare che la nostra sia la civiltà dei consumi o forse sarebbe meglio dire inciviltà. Da una civiltà prima soddisfatta si un sistema di vita semplice, si è trasformata in una società sempre più assillata dal desiderio di beni materiali e condizionata dai contratti e dai mercati. Inoltre per soddisfare la crescente domanda di beni, non è stata considerata una cosa fondamentale, che la terra non è inesauribile. Il futuro dell'umanità dipende da come saremo in grado di preservare il nostro pianeta.
L'essere umano ha preteso di accrescere il suo tenore di vita senza pensare alla disponibilità delle risorse naturali e senza cercare di preservare quello che rimane della vita allo stato selvatico, non solo per la sua bellezza, ma per la sopravvivenza della nostra specie.
Come se tutto fosse illimitato!
Non sazio di questo, non si preoccupa nemmeno dei rifiuti che esso stesso produce oltre a ciò che comportano le sue esagerate richieste.
Cosa dire poi dell'uso indiscriminato dei concimi chimici, dei veleni, senza dimenticare i coloranti sintetici, gli aromatizzanti artificiali, che sicuramente non fanno bene anzi fanno male, e che male.
Con i conservanti, i coloranti e gli esaltatori di sapidità, cercano di dare un aspetto più gradevole a molti cibi e bevande e un gusto che vorrebbe imitare l'originale, che risulta invece non essere nemmeno lontano parente. Per non parlare degli allevamenti di qualsiasi specie, che costringono gli animali a stare in minuscoli spazi, rimpinzati 24 ore su 24, con mangimi di dubbia provenienza e contenuto di scarsa qualità, atto solo a fargli ingrassare velocemente, procedura sollecitata dall'uso di ormoni e antibiotici.
Questa società ha anche cercato di mettere una specie di guinzaglio alla natura, cercando di addomesticarla, senza rispettare i suoi ritmi naturali, il suo corso. Con gli ogm, la forzatura delle colture, abbiamo tutta la verdura in ogni momento, ma non il suo sapore naturale e chissà se conserva tutte le sue proprietà in questo modo. Forse molti non lo ricordano più, i ragazzi di oggi nemmeno sanno di cosa parlo, ma la frutta e la verdura, aveva un'altro sapore o almeno ne aveva uno. Oggi, una fragola o un melone ha lo stesso sapore di una zucca insipida, così come un pomodoro, o un altro tipo di verdura.
E questa è la roba che arriva sulle nostre tavole, la roba con cui ci nutriamo, questo è il prezzo del progresso.