giovedì 31 ottobre 2013

Halloween

Negli Stati Uniti, la notte del 31 ottobre, vigilia di Ognissanti, ci si mette in maschera travestendosi da folletti, streghe, fantasmi e scheletri. Le zucche vengono sagomate a forma di faccia, nascondendovi poi una candela all'interno. Quella è la Lanterna di Jack, la cui origine, pare risalga ad un uomo chiamato Jack, che visse in Irlanda tanto tempo fa, e che vagava sulla terra sempre con una lanterna. Questa festa, è un usanza tipicamente Americana, poichè la gente un tempo credeva che i fantasmi vagassero sulla terra proprio la notte di Ognissanti. Ciò che per gli Americani ha radici ancorate a una credenza popolare, per noi Italiani, non ha nessun significato, se non quello puramente consumistico. Trovo che questa mania di copiare tutto ciò che viene dalla America, non sia sempre giusta. Ogni Nazione, Paese, ha le sue tradizioni, usanze e credenze, ed il bello è proprio questo, che ognuno possa tramandare le proprie. Che io mi ricordi, in Italia non abbiamo sempre festeggiato la notte di Halloween, adesso sembra che ogni occasione sia buona per far festa. E' la politica consumistica che crea nella gente il bisogno, proprio per spingerla a spendere i suoi soldi, qualora ci fossero, indirizzandoli verso beni di consumo invece di investirgli in qualcosa di più utile.
Che vi devo dire, buon Halloween.

mercoledì 23 ottobre 2013

Carattere

Molto spesso si confonde il carattere delle persone con il loro temperamento, invece sono due cose diverse.
In ognuno di noi c'è una parte che potremmo definire, la nostra natura, il nostro modo di essere, quello è il temperamento o indole, che non ha nulla a che vedere con il nostro carattere. Essere più o meno emotivi, più o meno attivi, è come essere bassi o alti, è quella parte di eredità, che non si può cambiare, perchè fa parte di noi. Non si può imporre a chi per natura è irrequieto, di restare seduto a leggere un libro, troverà più normale dedicarsi ad attività in cui gli si forniscono le occasioni di scaricarsi, così  per coloro che hanno un temperamento più calmo e pacato, sarà più naturale svolgere attività consone alla loro indole. Non si può rimproverare a nessuno il suo modo di essere, vedervi un difetto, perchè quella è la sua natura e non si può cambiare. Ne consegue che non si può esigere da tutti le stesse cose, ognuno di noi ha le proprie risorse e capirne la personalità, equivale a utilizzare al meglio le potenzialità di ognuno. Il carattere invece, si inizia a formare fin dall'infanzia, attraverso gli atteggiamenti e gli atti di coloro che ci troviamo intorno. Il buono o cattivo carattere, le qualità e i difetti, sono quindi per la maggior parte derivanti dalla condotta usata nei nostri confronti fin dalla nostra nascita. Però il carattere, a differenza del temperamento, si trasforma continuamente, si sviluppa nell'affrontare gli avvenimenti che via via, si presentano nel corso della nostra vita.
Così, una persona che ha un cattivo carattere, può migliorarlo, ma allo stesso modo, chi ha un buon carattere, durante il corso della sua vita, può incontrare delle persone o fare esperienze che potrebbero influenzare proprio quel lato, anche in maniera negativa. In ogni modo, non si può far diventare le colpe altri, una scusa dietro la quale nascondersi a vita, per giustificare il cattivo carattere, noi stessi se lo vogliamo, possiamo modificarlo, non appena si inizia a vivere non solo per noi stessi, ma anche per il prossimo, quando si riesce a dare un senso alla nostra vita.
Tutto questo, non si può apprendere a parole o con consigli, ma solo se si reagisce a ogni avvenimento, vivendo l'esistenza quotidiana.

martedì 15 ottobre 2013

Dietro il sorriso l'orrore

Spesso si dice che il nostro Paese non è un Paese per giovani, per le motivazioni che tutti noi conosciamo.
A questo, io aggiungerei che non è nemmeno un Paese per vecchi, dal momento che lo Stato poco si occupa della loro sorte. Sono numerosi i Paesi nei quali, la proporzione degli anziani si accresce, e data l'estensione del fenomeno, sarebbe bene occuparsi anche del loro destino.
A dispetto, di quei pur sempre troppi pensionati d'oro, con i loro diritti acquisiti, che poi non sono nemmeno diritti ma privilegi, e per tale motivo andrebbero ridimensionati, sono molti gli anziani costretti a campare con una misera pensione, senza o con figli che comunque non possono aiutarli, dovendo già badare a loro stessi, nella precarietà in cui ci troviamo. Nella già difficile situazione, le cose si vengono a complicare, quando il declino delle qualità fisiche e/o psichiche, rendono l'anziano non più autosufficiente. Nei casi di grave disabilità, si rende necessaria un' assistenza continua, 24 ore su 24, così spesso non rimane che rivolgersi verso strutture adeguate. Il percorso assistenziale socio sanitario, che potrebbe indirizzarci verso le case di riposo, case famiglia, o centro anziani che dir si voglia, con contributo da parte dello Stato, ha i suoi tempi che spesso non coincidono con le nostre urgenze e, nonostante il contributo, con costi che non sono alla portata di tutti. Esistono anche strutture private, le famose non convenzionate, che sicuramente abbreviano i tempi di attesa per l'inserimento, con costi che possono variare a seconda dei servizi, ma che troppo spesso non giustificano il prezzo elevato.Quello su cui voglio porre l'accento, è a cosa si va incontro, quando il modesto budget, che se vogliamo non è nemmeno poi così modesto, costringe l'anziano ed i suoi familiari a rivolgersi verso strutture che apparentemente, sembra non vengano meno ai servizi basilari, ma che invece, nella migliore delle ipotesi potremmo paragonare a delle carceri, e nella peggiore a dei lager nazisti. Quando si chiude la porta ai visitatori e parenti, ai quali viene data un'immagine rosea della situazione, quello che succede là dentro, è inconcepibile. Gli anziani, oltre a non essere adeguatamente alimentati, non ricevono nemmeno le cure che dovrebbero, ne viene trascurata l'igiene personale, nascondendo il tutto con una parvenza esteriore,vengono lasciati per ore e ore seduti su una poltrona senza che nessuno si preoccupi di aiutarli a muoversi un pò, con il rischio così di finire atrofizzati, senza nessuno con cui parlare e la men che minima distrazione, se non quella data da un televisore comune, di cui la maggior parte, dato il deficit uditivo dovuto all'età, non riesce nemmeno a intuirne il suono, tenuto basso per non disturbare la quiete degli operatori.  In certi luoghi, l'unica cosa da fare, è aspettare che arrivi la fine, specialmente se si trovano a che fare con certa gente di pochi scrupoli, che invece di mettere l'anziano e i suoi bisogni al centro dell'attenzione, trattandolo con rispetto, lo ignorano o peggio ancora, lo maltrattano, approfittandosi proprio della sua condizione di fragilità. E' un pò come ti considerassero già defunto, senza più la dignità di persona.
Vi assicuro, che a dispetto del nome di certe strutture, c'è ben poco da sorridere.
Il peggio è, che spesso molti anziani hanno ancora le loro facoltà mentali e possono rendersi conto di tutto ciò che sono costretti a subire, ma se tentano di protestare, è ancora peggio. Per nascondere le loro malefatte, quella gente priva di scrupoli, tenta di screditare l'anziano di fronte ai familiari, facendolo passare per rincoglionito, e rendendolo meno reattivo con psicofarmaci che nessuno li ha autorizzati a somministrare.
E si deve pure pagare per avere un simile trattamento. Certa gente si meriterebbe di ricevere lo stesso tipo di trattamento, forse allora si renderebbero conto del male che hanno fatto. Se degli altri non importa niente a nessuno, allora chiedetevi, è questo ciò che ognuno di noi vorrebbe per i propri cari e per se stesso ? Io dico di no. Difficile intuire a prima vista, da parte degli anziani e dei loro familiari,cosa si nasconde dietro certe realtà, se non quando sei costretto a viverle. Allora io mi chiedo, perchè nessuna autorità controlla certi posti visto che svolgono un servizio di pubblica utilità, perchè vengono date certe autorizzazioni senza prima accertarsi della validità dell'individuo a cui sono destinate, perchè non vengono controllate le strutture in cui sono presenti barriere architettoniche non adatte a chi ha problemi di disabilità. Dov'è lo Stato, chi è che può tutelarci ? Inconcepibile che ci sia un tale disinteresse per quella fascia di popolazione, che data la sua fragilità, avrebbe bisogno di maggior attenzione, posti e personale adeguato, e più contributi da parte dello Stato, invece di gravare sulle famiglie, già così provate dalla precarietà del lavoro. Certo, per sopperire a tutti i vostri sbagli, e mi rivolgo allo Stato,e chiunque ne faccia parte, non avete trovato niente di meglio da fare che tagliare le spese sanitarie, quelle sui medicinali e aumentare le tasse, invece di eliminare davvero gli sprechi, così alcune situazioni già disastrate, come possono sperare di risollevarsi. Vergogna!

lunedì 7 ottobre 2013

Non siamo numeri

Spesso mi sono chiesta, e sono sicura di far parte di una folta schiera, come sia possibile che esistano talmente tante sofferenze, ingiustizie, diritti negati a questo mondo, e che nessuno di quelle Organizzazioni Internazionali, vi abbia ancora posto un freno. L'immane tragedia accaduta vicino alle coste di Lampedusa, è l'ennesima conferma che la vita umana, qualsiasi vita, non ha nessun valore se non può tradursi in denaro, sono più importanti le speculazioni e gli interessi economici delle persone. Chi ha il potere di fare qualcosa, lo deve fare ora, prima che accadano di nuovo altri scempi del genere. Adesso ne parlano tutti, ma tra non molto, quelle notizie verranno rimpiazzate da qualcos'altro e così verranno dimenticati tutti quei volti che hanno un nome, e con loro le famiglie che gli piangono. Presto, diventeranno solo un numero da aggiungere alle molte vittime dell'indifferenza, della politica del denaro, delle strategie speculative. Un essere umano non può essere solo un numero.
Allo stesso modo, sono rimasta sbalordita nell'ascoltare le notizie riguardo ai recenti fatti, accaduti in un Paese che si dice progredito, come gli Stati Uniti. Un Presidente che si batte per ottenere la sanità pubblica, non solo non viene appoggiato, ma addirittura viene intralciato nel suo progetto. Trovo scandaloso, che ai nostri giorni, esistano ancora Paesi in cui vengono rifiutate le cure ai cittadini indigenti. Se a questo, aggiungiamo il fatto, che il popolo Americano, ha un forte senso di orgoglio verso la sua Nazione, e che si sono sempre reputati un Paese all'avanguardia, quasi fosse al di sopra degli altri, trovo sia disonorevole, per la Nazione tutta, un simile comportamento. Non che il nostro di Paese sia un modello a cui fare riferimento, con tutte le pecche della sanità pubblica e le tante cose che vanno riviste e migliorate, ma almeno in questo caso, non siamo arrivati a tanto. Non esistono ideologie politiche o diversi schieramenti o meno che mai gli interessi personali, che possano giustificare un comportamento che non tenga a salvaguardare la salute di ogni essere umano. Ma se proprio c'è bisogno di un motivo per occuparvi delle persone, basterebbe pensare che il peso delle malattie e della fame ostacola lo sviluppo economico. Chi è malato, non può produrre, non ha abbastanza denaro per comprare cibo, non può istruirsi e quindi, malato, affamato e ignorante, non può nemmeno sperare di migliorarsi. Questo deve finire perchè così si crea un circolo vizioso della miseria, in cui la malattia condiziona lo sviluppo economico. Le misure sanitarie, i servizi sociali e l'istruzione non si possono considerare dei sottoprodotti, ma sono la condizione preliminare per il progresso. Il diritto alla vita, il diritto alle cure, alla salute, all'istruzione, non sono negoziabili.    

martedì 1 ottobre 2013

Non si può generalizzare

Qualcuno ieri, mi ha fatto notare che chiunque di noi è bravo a lamentarsi, a dire quello che non funziona, ma non lo è altrettanto, quando c'è da elogiare qualcuno pubblicamente per il suo operato. E' mio parere che nemmeno quello sia poi così esatto. Sia in un caso che nell'altro, potremmo fare di meglio. Anche prima di dire quello che manca, difetta o può essere carente o addirittura errato, in molti casi, faremmo meglio a informarci o ad approfondire la conoscenza in quel campo specifico o sulla persona a cui si fa riferimento. Troppo spesso, si incontra qualcuno che protesta solo per sentito dire, senza nemmeno essersi preso la briga di informarsi ulteriormente o almeno sapere di cosa parla, rischiando di dire cose non precise o di puntare il dito, su quello sbagliato. Della serie, non si può fare di tutta l' erba un fascio. C'è anche da dire, che purtroppo capita di essere esasperati dall'incompetenza di alcuni, da coloro che non sanno darci le giuste informazioni o che ci rimbalzano da un posto all'altro come palloni, prima di arrivare a capire cosa dobbiamo fare, o mille altri inconvenienti che possono capitare, a chi ha a che fare in special modo con la burocrazia.
Troppi sono quelli che nel nostro Paese ricoprono posti non inerenti alle loro capacità, ottenuti solo a son di raccomandazioni. E' proprio in quei casi che si deve far sentire la nostra indignazione. E' anche vero che non tutti quelli che hanno un posto ambito, l'hanno ottenuto solo perchè figli di o raccomandati da qualcuno di importante, ci sono anche quelli, troppo pochi purtroppo, che quel posto lo meritano e magari se lo sono anche sudato. Sono proprio quei troppi non meritevoli che offuscano quei pochi che fanno bene il loro lavoro. Dovremmo imparare a non generalizzare, individuare il responsabile, invece di trovare un qualsiasi capro espiatorio. Se invece incontriamo qualcuno che merita di essere lodato, che si prodiga oltre il suo dovere, esprimiamo palesemente i suoi meriti affinchè possa almeno sentirsi moralmente gratificato. Io voglio dire grazie a tutti quelli che si impegnano oltre il loro compito, che senza alcun obbligo, se non quello che loro stessi vogliono assumersi,con senso di umana responsabilità,  si dedicano al prossimo.