sabato 21 marzo 2015

Cultura

La cultura come viene comunemente intesa è spesso confusa con un bagaglio di conoscenze in qualche modo riservata a pochi, intellettuali e specialisti. In realtà, la cultura può rappresentare un arricchimento, un mezzo unico per creare la personalità di un individuo che così diventa artefice di un progresso civile. Dunque un individuo in grado di leggere e capire gli avvenimenti della vita, del mondo, capace di decidere, di scegliere ove sia possibile farlo. Nelle società che ci hanno preceduto, la cultura però è stata sempre usata come strumento di discriminazione sociale, strumento di prestigio e di potere per la classe dominante e di emarginazione per quella dominata. Anche in diversi paesi e tempi, conservarono gelosamente per sè l'interpretazione dei testi sacri, avendo perfettamente intuito che questo era un mezzo sicuro per avere saldamente in pugno il potere, senza doverlo dividere con nessuno. La cultura venne usata contro le classi povere come mezzo di emarginazione sociale e come strumento di selezione civile, servita per emarginare le donne, per farle stare "al loro posto", perchè la cultura doveva essere riservata a pochi per poterla usare come strumento selettivo e di potere. Oggi, per noi, cultura e scuola sono intesi diversamente, come mezzi di emancipazione e di formazione dell'individuo. Cultura quindi come civiltà, come somma di capacità mentali e pratiche, come libertà. Intesa finalmente non più come un mezzo oppressivo, la conoscenza richiama conoscenza e diviene un esigenza stabile, continua,si perfeziona, e in tanti casi può persino rappresentare la salvezza per un individuo. Naturalmente la cultura non può essere imposta, ma suscitata gradatamente, ed ogni persona che lo voglia deve potervi accedere. La lettura di un libro che si ama, aiuta a conoscere le parole, a capirne i concetti, ma anche la musica, le arti figurative, cinema, teatro, tutte le arti in genere hanno ognuna un loro linguaggio specifico, ed ognuna di esse è un punto di partenza per meglio conoscere gli altri in un continuo processo di arricchimento interiore. Una bella musica, un buon romanzo o un quadro riuscito, comunicano un messaggio dell'autore che va compreso, ma provocano anche sensazioni che danno luogo a processi emotivi. Così ogni cosa che apprendiamo ci fa più completi. a mano a mano, accrescendo la nostra cultura, avremo un rapporto diverso con ciò che ci avviciniamo a conoscere, di volta in volta, con maggior precisione. La cultura è quindi il mezzo migliore per elevare la civiltà. Il problema è che non può essere del tutto affidata al singolo, almeno sul piano delle strutture, le istituzioni sociali dovrebbero intervenire. Teatri, concerti, mostre d'arte, così come tanti spettacoli e conferenze, sono concentrate nelle grandi città rispetto alle città di provincia, così che le occasioni per arricchire la propria cultura sono meno numerose. Per non parlare poi del fatto che sembra essere destinata a ritornare una prerogativa di coloro che hanno raggiunto un certo benessere. Il benessere raggiunto lascia spazio per le nuove esigenze mentre il bisogno può, anche se non vorremmo, allontanare dall'esigenza di cultura. Se non ti devi preoccupare di bisogni fondamentali, puoi decidere di comprarti dei libri, visitare dei musei anche se si trovano in altre città,ecc...il tutto in base ad una logica che è già cultura, non sul piano di una programmazione del superfluo. L'esigenza di cultura se c'è, viene al primo posto, ma ciò non è possibile quando si deve decidere se sfamarsi o comprare un libro o andare a visitare una mostra. La cultura non si dovrebbe misurare in denaro, tutti dovrebbero potervi accedere o almeno qualche volta lasciare un pò di spazio anche a quelli che non possono permettersi di approfondirla. Per fortuna oggi ci sono tanti mezzi di comunicazione in grado di raggiungere tutti o quasi, per cui basta poco per tenersi aggiornati, ma certe cose rimangono sempre una prerogativa dei più abbienti. Ma cultura non è solo vedere uno spettacolo, leggere un libro o visitare una mostra, cultura è discuterne insieme, comunicarsi le sensazioni, metterle a confronto, e questo si può fare ovunque, con un minimo di organizzazione. Anche lo scambio di impressioni e di idee, discutere le cose con chi ci sta intorno, farsi un'idea precisa su tutto, è cultura. Si potrebbe fare ovunque, anche nei luoghi di provincia, nelle piccole città, nei paesi. Raccogliere iniziative, organizzare delle mostre, alle quali ogni artista potesse partecipare ed ogni cittadino potesse accedervi. La cultura così intesa diventerebbe un opera collettiva e ognuno potrebbe trovare nel proprio rapporto con gli altri, valori che non credeva di possedere, valori che lo aiuterebbero a vivere meglio o magari potrebbe trovare possibilità che da solo non avrebbe avuto. La cultura così non sarà un bene per pochi, ma lo strumento di emancipazione di tutti.   

lunedì 16 marzo 2015

Siamo fatti per completarci

Il movimento femminista che ha permesso alle donne di giungere alla conquista di diritti fondamentali, aveva le sue sante ragioni, perchè la parità con l'uomo da un punto di vista giuridico e sociale è giustissima, questo però non vuol dire che non abbiano commesso degli errori.
L'uomo e la donna non solo sono diversi fisiologicamente, ma hanno anche diverse aspirazioni, bisogni e comportamenti. Fra le cause principali degli errori del femminismo, è stato quindi far credere che la donna  rassomigliasse all'uomo, perdendo di vista la nozione essenziale di complementarità. Inanzitutto, è bene sottolineare che per complementarità, non si deve intendere qualcosa di secondario o accessorio ma come un elemento, che insieme ad un altro compie un tutto. Per meglio spiegare il concetto, mi faccio aiutare dalla pittura, che in questo caso si può dire calzi proprio a pennello.
In pittura, si dicono complementari due colori che, tra i fondamentali, nel disco di Newton sono contrapposti l'uno all'altro, ad esempio il rosso si trova dalla parte opposta al verde. Per spiegare il concetto che voglio esprimere però non è importante sapere quali siano i colori fondamentali nè cosa sia il disco di Newton, almeno non in questo caso, è importante capire il concetto. Quello che si deve sapere è che nelle materie colorate che si usano per dipingere, l'affiancamento di colori complementari è importante, perchè provoca un rafforzamento dell ' intensità delle tinte.Così un pittore che voglia intensificare un rosso, basta che gli accosti un verde, e così succede con tutti i colori complementari compreso bianco e nero. Quindi colori che non sono uguali, però uniti, affiancati, si rafforzano, per tale motivo entrambi importanti.
Quello che le femministe all'epoca non avevano considerato, era proprio questo, e questa mancanza ha creato un pò di confusione sul concetto di parità. Tutte le conquiste in ambito di diritti giuridici e sociali e quelle che ancora dovremmo raggiungere, non potranno mai cambiare la natura di ognuno di noi.
Noi, non siamo fatti per essere uguali, siamo fatti per completarci.
Nonostante poi, nei paesi cosidetti civilizzati molte cose siano cambiate, ci sarebbe ancora molto da fare per arrivare davvero ad una parità, specialmente a livello di società e di diritti sociali. E' altresì importante mettere in evidenza che ancora oggi esistono dei paesi  in cui la donna viene considerata "merce" della quale disporre a proprio piacimento, o nella migliore delle ipotesi "schiava" senza nessuna considerazione per la sua natura di essere umano, di essere vivente, pensante, con dei sentimenti, emozioni, esigenze e bisogni. E' scandaloso che nessuno faccia niente per impedire questi atti disumani. Tanto si è parlato di violenza sulle donne e per fortuna alcune cose sono cambiate, almeno oggi le donne sono più consapevoli dei loro diritti e prima ancora della propria dignità di essere umano. Grazie a questo, molte non hanno più paura a denunciare abusi, intimidazioni e violenze di ogni tipo, sia fisiche che verbali, ma per alcune è ancora difficile trovare la forza di ribellarsi e per tale motivo dovremmo maggiormente difenderle.
Ancora più preoccupante è il crescente aumento, da parte delle giovani generazioni, di atti indicibili di violenza, e ciò mi fa credere che molti di loro non abbiano avuto un'educazione necessaria e buoni esempi da seguire. Scuola, famiglia e società dovrebbero collaborare per educare i giovani e risolvere questa piaga crescente. Così come tutta la società dovrebbe impegnarsi affinchè si possa arrivare un giorno a potersi permettere di essere diversi nelle caratteristiche ma tutti uguali nei diritti sia giuridici che sociali.