lunedì 27 aprile 2015

I brandizzati

La pubblicità è la maniera in cui i produttori informano potenziali consumatori sull'esistenza di un nuovo prodotto o servizio e sulla sua qualità,ma la pubblicità non è solo quello.E' nota l'importanza del ruolo che la pubblicità svolge nell'economia,specie nel mondo occidentale,essa costituisce uno degli aspetti di maggior rilievo di quella "cultura di massa" che caratterizza lo spirito dei nostri tempi. In realtà,quest'importanza è ancora maggiore di quanto si immagini poichè la pubblicità è per la sua stessa natura una tecnica di persuasione di massa e ricorre a tecniche di grande efficacia destinate a suscitare o accrescere il desiderio di acquistare un certo prodotto o servizio. Il pubblicitario agisce sui sentimenti,gli atteggiamenti,le opinioni e i comportamenti del pubblico sapendo così quale argomento usare per invogliarlo all'acquisto di quel servizio o prodotto specifico che non necessariamente corrisponde alla principale qualità del prodotto o alla sua reale utilità. Dunque la pubblicità,pur essendo alimentata dalla cultura di massa,contribuisce a sua volta alla sua formazione.Si capisce quindi quanto può essere deleterio un messaggio sbagliato.Ovviamente la pubblicità,che si voglia o no,influenza il modo di spendere il nostro denaro,ed è implicito che gli acquirenti di questo o quel prodotto o servizio,pagheranno nel prezzo dello stesso anche il costo sostenuto per la sua pubblicità.Dal punto di vista del produttore,la pubblicità è essenziale per la concorrenza,senza una campagna pubblicitaria un nuovo prodotto o un azienda,avranno poca probabilità di farsi conoscere.Una piccola azienda o un artigiano si troveranno però in una posizione di svantaggio rispetto a quelle che posseggono più capitali da investire in una campagna pubblicitaria,ma ciò non vuol dire che il loro prodotto o servizio sia inferiore agli altri,anzi spesso è il contrario.Considerando che è la pubblicità a dar fascino a un prodotto,per il produttore o azienda che sia,è spesso più fruttuoso persuadere i potenziali clienti che il proprio prodotto è più conveniente o migliore degli altri,che produrre effettivamente un prodotto con tali requisiti. Dal punto di vista del consumatore quindi è lecito chiedersi se la pubblicità utilizzata per contrastare la concorrenza sia davvero basata sulla effettiva differenza di qualità tra prodotti rivali. Quanti di noi sono effettivamente in grado di scegliere senza farsi condizionare da un marchio o un nome conosciuto,e quanti sono così informati da sapere davvero cosa comprano e quale sia il suo reale valore? Bisogna riconoscere che un prodotto viene sempre meno acquistato per le sue qualità obiettive perchè al momento della scelta intervengono fattori che non hanno alcun rapporto con le reali qualità del prodotto acquistato. Troppo spesso è più importante chi lo fa invece di come lo fa,in pratica non è l'oggetto che acquistiamo ma il nome o il brand,come si usa dire oggi.Un marchio famoso può anche darci una certa sicurezza in termini di qualità,nessun produttore conosciuto rischierebbe di declassare il proprio brand con dei prodotti di scarsa qualità,ma spesso dietro il famoso brand c'è una meno famosa azienda o artigiano che che li produce per loro,lo stesso artigiano o azienda che magari ha pure tentato a immettersi nel mercato con i suoi prodotti di ottima qualità,ma senza un brand famoso non è riuscito a integrarsi.Stesso prodotto,stessa qualità,magari a un prezzo più adeguato,ma senza un marchio conosciuto,sembra che molti non siano nemmeno in grado di scegliere.Allora mi verrebbe da chiedervi,cos'è che comprate,il brand o l'oggetto in quanto tale,ma più che altro,siete sicuri che il prezzo di quel prodotto corrisponda alle sue reali qualità? Molti sono disposti a spendere cifre esorbitanti senza pensarci troppo quando si tratta di acquistare prodotti brandizzati,ma quando si trovano di fronte a beni prodotti da piccole aziende o artigiani che producono pezzi unici,pensano subito al risparmio,perchè non sanno capirne il valore. L'hand made,o meglio il fatto a mano italiano,viene molto di più apprezzato e ricercato all'estero che in Italia,ma il vero italy hand made,quello davvero prodotto in Italia con materie prime italiane, perchè nel caso ci sia ancora qualcuno che non lo sa,per legge basta che l'ultima fase della lavorazione sia fatta in Italia per poter applicare il marchio made in Italy,alla faccia della tutela dei nostri migliori prodotti.Gli italiani invece si lasciano affascinare dai marchi stranieri,da quei prodotti che magari sono pure fatti in casa nostra e brandizzati all'estero. Gli stranieri lo sanno che in Italia ci sono piccole aziende e artigiani che lavorano bene,non sono mica stupidi...loro.In compenso,in Italia ci siamo fatti inondare da schifezze,che tutti sappiamo da dove provengono.Prodotti provenienti da paesi in cui non esistono controlli,in cui non c'è obbligo di rispettare certi parametri di sicurezza,senza etichette e in molti casi sono pure nocivi e questi prodotti vengono commercializzati in Italia nonostante le nostre leggi lo vietano.Se per esportare i nostri migliori prodotti si deve importare le loro schifezze,non mi sembra che il rapporto sia equo.Se proprio vogliamo dirla tutta, ci sono leggi italiane che andrebbero riviste,specie nel campo agro alimentare,come la tracciabilità delle materie prime,con l'obbligo di apporre in etichetta la loro provenienza.Come si può permettere di applicare il marchio made in Italy se di italiano c'è solo la lavorazione mentre le materie prime provengono da altri paesi.Ci vuole una legge che tuteli davvero il consumatore,che sia applicata a tutti,in quel caso potremmo decidere cosa acquistare e da chi,in base al nostro budget o al nostro gusto,ma in tutta tranquillità di sicurezza.Da parte di noi consumatori,faremmo bene a non farci condizionare da brand o marchi conosciuti perchè la qualità spesso si trova a casa nostra,nelle piccole aziende,nell'artigiano italiano che cura davvero i suoi prodotti,che investe cercando sempre la maniera di migliorarli invece che nella pubblicità.Se invece siamo costretti a risparmiare,anche se il prodotto è inferiore di qualità per ovvi motivi,almeno che gli organi competenti facciano leggi che possano tutelare la nostra sicurezza.Qualsiasi cosa decidiamo di fare,non dovremmo mai dimenticarci che così come non è il vestito che fa l'uomo,non è il nome a fare il prodotto,ma la sua qualità.

giovedì 9 aprile 2015

Alla base della cisterna

Il nostro corpo è costituito da milioni di compartimenti di materiale vivente, le cellule, organizzati in gruppi che si dedicano a particolari attività, coordinate da complicati sistemi di controllo fisico e chimico. Una malattia quindi, è il risultato dell'azione scoordinata di un gruppo di cellule, ristabilirne l'equilibrio è quello che definiamo "salute". La malattia si può quindi definire come uno stato di funzionamento imperfetto del corpo o della mente, però bisogna rendersi conto che molte delle cause di malattia hanno radici nel mondo che ci circonda o dal nostro modo di vivere. Alcune malattie nascono come conseguenza del progresso economico, ed i pericoli che corre la sanità mentale sono strettamente legati all'organizzazione della società, così i fattori sociali diventano sempre più importanti per la sopravvivenza e la salute.
Le misure che l'uomo prende per prevenire o guarire le malattie, il successo di tali misure, dipendono in gran parte dal modo di pensare, dalla scala dei valori che ad esso viene attribuita e dal livello scientifico ed economico della società. Una società che comprenda veramente il valore della salute, prevederà anche i mezzi economici e scientifici per addestrare e mantenere le persone addette ai servizi sanitari ma anche sociali e alla ricerca, per poter essere in grado di prevenire le malattie e favorire la salute pubblica. Se non è sufficiente l'aspetto umano a far sì che lo stato di salute di ogni individuo venga a trovarsi al primo posto nella scala dei valori, basterebbe pensare agli effetti economici che può provocare un tale deficit. Se una persona è costantemente malata, non solo costituisce un passivo in termini di pensione assicurativa, ma la sua abilità va perduta per la società. Le persone dei ceti sociali più bassi, spesso ritengono di non potersi permettere di essere malate, molti continuano a lavorare, almeno fino a quando il problema si acutizza e diventa più difficile da risolvere. Ma la differenza tra ceti sociali, si fa sentire maggiormente per quello che riguarda i servizi di tipo preventivo che sono molto importanti. Non dovreste dimenticare che la vera infrastruttura è quella umana. Così come un ingegnere non farebbe mai costruire su una palude senza prima aver previsto di impiantare una solida base, così è per la miseria umana. Occorre quindi costruire una solida base, una zattera sotto la povertà, per consentire agli individui di potersi risollevare ed evolvere. Lavoro, ma anche salute buona ed istruzione, perchè le capacità possano svilupparsi e conservarsi.
Se pensiamo alla produzione di ricchezza come a una cisterna, vedremo che i servizi sociali, compresi sanità e istruzione, provengono dalla superficie della stessa, ma se vogliamo che sia possibile un miglioramento delle risorse umane, i servizi sanitari, sociali ed educativi, non devono "traboccare" dalla cisterna. Gli investimenti internazionali nelle risorse umane, dovrebbero costituire la valvola d'entrata alla base della cisterna, perchè uno stato di funzionamento imperfetto che riguarda un individuo non sia dovuto a uno stato di imperfetto funzionamento sociale.