lunedì 25 luglio 2016

La voce del silenzio

Gandi diceva "se urli tutti ti sentono" e questo è vero, ma sentire non vuol dire ascoltare. E' un pò difficile non sentire qualcuno che emette un grido, qualsiasi sia la causa che lo ha provocato, il problema è che anche se urli spesso non vieni ascoltato proprio perchè urli. La tua voce potrebbe confondersi tra le molte altre voci che urlano, magari per uno sfogo e non per un urgenza immediata, o forse non vieni ascoltato perchè impauriti proprio dal tuo urlo. Un urlo di gioia o di rabbia è però molto diverso da un urlo di dolore o disperazione al quale non si  può non dare ascolto.
" se bisbigli ti sente solo chi ti sta vicino" non è del tutto esatto. Un bisbiglio può non essere percepito anche quando le distanze sono ravvicinate perchè esso richiede un desiderio, da parte dell'interlocutore, di voler comprendere ciò che vuoi esprimere, ma richiede anche uno sforzo da parte di colui o colei che si esprime, affinchè sia possibile comprendere le sue parole e non essere mal interpretate.
" se stai in silenzio solo chi ti ama ti ascolta" è vero solo in parte. Si dice che il silenzio valga più di mille parole, non sò...forse in qualche caso è così. Quando non ci sono abbastanza parole che possano esprimere ciò che si prova o quando l'emozione ci impedisce di trovarle, allora il silenzio è l'unica cosa che ci rimane, perchè il linguaggio in questi casi, può tradire il pensiero che esprime. Le parole però sono importanti, senza il linguaggio, il pensiero non sarebbe che un sogno, ed i sogni non espressi sono spesso destinati a non realizzarsi. Per questo motivo se ne abbiamo l'opportunità  è sempre meglio esprimersi, in ogni modo che conosciamo, nella maniera in cui ne siamo capaci, se abbiamo qualcosa da dire. Voglio esprimermi, voglio parlare anche quando sono arrabbiata, specialmente se sono arrabbiata, perchè il linguaggio così come ogni forma espressiva, mi permette di riconoscere l'emozione e di poterla dominare, per poi agire a mente calma, e non di subirla e farsi dominare da essa. In ogni caso, anche quando non riusciamo a contenere un emozione negativa, è sempre meglio esprimerla. Un sano vaffa, quando proprio non ne possiamo fare a meno, non ha mai fatto male a nessuno. In certi casi, meglio uno sfogo verbale, se pur poco elegante, che tentare di contenere la rabbia, per poi sfogarla in azioni distruttive per noi e per gli altri. Non è più tempo di stare in silenzio, non è più tempo, se mai sia stato giusto che lo fosse, di subire passivamente.

martedì 12 luglio 2016

Quello giusto

Ognuno di noi dovrebbe imparare a stare bene da solo anche se nessuno è fine a sè stesso. Quando si arriva a sentirsi a proprio agio anche in solitudine potremmo dire di essere pronti a condividere la nostra vita con gli altri. Crescendo acquistiamo progressivi livelli di libertà, diventando meno legati ai nostri bisogni infantili e l'affinità superficiale con gli altri diviene meno importante di quella più intima e vera. E' essenziale essere onesti, non incoraggiare false apparenze per compiacere, così avremo più possibilità di incontrare chi come noi ha queste esigenze. Anche i sentimenti onesti degli altri ci aiutano a capire come questi ci vedono e quando ci sarà una critica costruttiva, aiuterà noi a migliorarci. Si reagisce molto meglio anche alle critiche quando ci vengono rivolte in modo cooperante, così come dovremo imparare a discutere i malumori senza riesumare vecchi attriti, se mai ci siano stati. Uno sbaglio molto comune è quello di riverberare le proprie tensioni sugli altri, su chi ci sta vicino, ma sfogarsi su chi non ne ha colpa non è mai una cosa buona. Tutti noi abbiamo i nostri giorni di forza e giorni di debolezza, giorni tranquilli e altri di tensione, ma solo una mente calma può produrre azioni efficaci anche di fronte alle pressioni dell'esistenza, senza scaricarle sugli altri. Una persona equilibrata, chiede comunque in risposta al rapporto con l'altro, sostegno, aiuto, qualche lode e un pò d'amore quando se lo merita, senza per questo esserne dipendente. Questo infatti non vuol dire essere assetati d'affetto, amare chiunque conceda lodi, vuol dire che nelle nostre scelte prevarranno qualità del cuore e della mente su quelle più superficiali fisiche o economiche, così ogni anima che toccherà la nostra, per quanto lieve sia il contatto, avrà sempre qualcosa di buono da trasmetterci. Spesso ci  preoccupiamo come gli altri si comportano con noi senza prima esaminare il nostro atteggiamento nei loro confronti, ma a volte è più importante essere la persona giusta che cercare la persona giusta.