venerdì 16 settembre 2016

# io dico no

La possibilità di una società basata sulla giustizia, verità, amore e bellezza intesa come rappresentazione non solo estetica, oltre un sogno nobile, è una necessità. La necessità consiste nel far emergere nuovi valori anteponendoli al materialismo perchè non ci saranno mai abbastanza leggi, finchè ci sarà un mondo pieno di odio e cupidigia. La giustizia trae la sua forza dall'amore per i diritti umani, dalla fede per la dignità dell'uomo, del bene comune, ma il malcontento e la carenza nutrizionale affliggono metà del mondo. Per difendere la quota eccedente della loro ricchezza, una parte dell'umanità spende più di quanto sarebbe sufficiente a sfamare l'altra parte che soffre la fame. Finalità sociali, spartizione delle risorse e della ricchezza, coscienza globale, dovrebbero rapidamente prendere il sopravvento affinchè l'essere umano non sia destinato a vivere solo di istinti, senza più senso di umanità, senza più rispetto per niente e nessuno, come una lotta tra belve. Risolvere i problemi dell'eccesso di consumismo, della cattiva distribuzione e dell'oppressione economica, non significa ridursi alla povertà o a elemosinare, al contrario, è una via per la crescita. L'aspirazione ad una società giusta, pacifica, produttiva e creativa, può essere realizzata però solo traendo origine dalle menti, cuori e comportamenti di ogni cittadino. Anche le nostre istituzioni sono il riflesso di ognuno di noi, dei nostri comportamenti, questo vuol dire che se non facciamo nulla perchè qualcosa cambi, avremo la guida che ci meritiamo. E' fin troppo facile attribuire sempre la colpa al governo, alla burocrazia, per tutto ciò che non funziona, che anche se è vero che non funziona, non può essere un alibi dietro il quale nascondersi senza prima esaminare il proprio operato. Se ognuno di noi si assumesse le responsabilità delle proprie azioni, invece di attribuire sempre la colpa agli altri di quello che non va, forse le cose sarebbero migliori. Invece si vive in un mondo in cui nessuno è mai responsabile di niente, in cui ognuno può sentirsi in pace con se stesso una volta assolto il proprio compitino e nulla di più, senza nessuna iniziativa che vada oltre il minimo sindacale. Un mondo in cui il così "fan tutti" vorrebbe giustificare qualsiasi malefatta, in cui tutto ciò che non funziona è sempre colpa del malcapitato di turno, senza guardare le origini delle cose. Un mondo ingordo, che si fa beffa delle sofferenze altrui, che non sa più cosa sia la misericordia, disposto a utilizzare qualsiasi azione infamante, calpestare la dignità delle persone, valori e sentimenti. A un mondo così io dico no. Proprio per il mondo in cui viviamo, a volte ci sentiamo in dovere di ringraziare chiunque svolga bene e con coscienza il proprio lavoro, che ci porta quasi a considerarlo un eroe, un mondo in cui chiunque mostri un minimo di umanità, un pò di gentilezza e un briciolo di comprensione, viene quasi considerato un santo, un mondo in cui tutto ciò che dovrebbe essere normalità viene invece considerata eccezione. Lo stesso mondo che rifiuta chiunque si discosti da quel modo di agire e pensare consumistico, egoistico e capitalistico, da chiunque desideri un mondo basato sulla normalità e non sull'eccezione. Una responsabile azione sociale sviluppa come naturale conseguenza attenzioni e premure verso gli altri, ciò vuol dire essere attenti e attivi nella difesa dei diritti di tutti e non solo dei nostri. Una volta che la nostra mente si sarà evoluta non potrà mai tornare quella che era prima, e non c'è nulla di più potente di un idea che è giunto il momento di attuare.