Racconto (prefazione + cap.1)


    Questo è un modesto racconto scritto da me. Buona lettura
    Reale & Virtuale Storie di vita non vissuta

    Prefazione
    Questa è una storia come tante, questa è la storia di Tiziana che a 40 anni si è voltata indietro a guardare la sua vita e quello che ha visto non le è piaciuto. Questa è la sua storia, ma potrebbe essere anche la tua storia. Può capitare a chiunque di ritrovarsi, ad un certo momento della vita a dover fare i conti con una " selva oscura " la sua era stata la depressione che l'ha portata ad isolarsi ed a rifiutare qualsiasi contatto con il mondo reale. A metà della sua vita è morta, e come la fenice è rinata dalle ceneri, trovando la forza di ricominciare superando il dolore, superando l’autocommiserazione, cercando di imparare a condurre la sua vita.Lungo questo cammino faticoso e lento verso il ritrovamento di se stessa è stata costretta a guardarsi dentro per cercare di capire gli altri e se stessa cercando di volersi più bene.Durante questo periodo di solitudine, aveva creato un suo mondo parallelo al computer per cercare di riempire i suoi vuoti, ed in questo viaggio virtuale, il suo bisogno di esprimersi, di far sentire il suo cuore, la porterà a trovare molto di più che il motivo di aprire la porta al mondo. Questo racconto potrebbe essere senza fine, un po’ come le scatole cinesi, una dentro l’altra. Continuiamo a rivelare il nostro cuore nella speranza che non smetta mai di battere, nella speranza che qualcuno possa capirne il suono.

  1. La scoperta di un nuovo mondo
 
 
 
I gesti dell’equilibrista devono
sembrare assurdi a coloro che
non sanno che egli cammina
sul vuoto e sulla morte.
( Jean Cocteau)


Erano le cinque di mattina, una di quelle mattinate invernali fredde ed umide, troppo presto perché il chiarore dell’alba riuscisse a filtrare tra le persiane chiuse. La stanza era quasi immersa nel buio, solo la luce artificiale del monitor del pc acceso rifletteva sulla parete antistante un alone bluastro irreale dove l’ombra di una sagoma vi veniva proiettata. Quella era Tiziana, seduta davanti al suo bel monitor, un 25 pollici. Cavolo, era più grande del televisore che teneva sulla mensola in cucina. Ne andava veramente orgogliosa, così pure del suo piccolo gioiello, un computer o meglio come si dice in gergo, un unità centrale, costruito per lei da suo fratello Alessandro appassionato di queste cose. Quando lui aveva assemblato quello che ai suoi occhi appariva come una scatola metallica riempita di un groviglio di cavi, fili e chissà quale altra diavoleria, non ne era stata molto entusiasta, non capiva a cosa altro potesse servire oltre al lavoro. Era abituata facendo la segretaria, ad usare il computer solo per cose noiose, poi capì che poteva essere usato per altre molto più divertenti.Aveva 39 anni e stava vivendo un periodo molto difficile dovendo affrontare una crisi depressiva scaturita a causa di alcuni eventi, tra cui la recente separazione dal compagno di una vita. Per questo, aveva preso una pausa dal lavoro e si era rintanata in casa a combattere con i suoi fantasmi.
Fu così, che nonostante i suoi continui dinieghi, il fratello pensò bene di regalarle un sostituto della presenza umana, non fosse altro che per scaricarsi la coscienza per non starle vicino come avrebbe dovuto in quel momento di crisi.Le disse che "quell’aggeggio" come lei lo definiva, le avrebbe tenuto compagnia nelle lunghe notti insonni e poteva distrarla dai brutti pensieri che inevitabilmente l’avrebbero assalita nella sua solitudine. Nemmeno lei sapeva che la sua repulsione per quella "cosa" si sarebbe trasformata in vera ed autentica passione.Non l’avrebbe mai creduto, ma così fu.
Da un pò di tempo, dopo un paio di ore di sonno, che andavano dalle tre di notte, ora in cui riusciva a chiudere un pò gli occhi, alle cinque di mattina, prese l’abitudine dopo una buona tazza di caffè, di accendere il computer. All’inizio era solo un rito, non sapeva a cosa le sarebbe servito sedersi di fronte a quella specie di televisore. Fu per noia, sicuramente per solitudine, che si ritrovò a vagabondare in quel misterioso labirinto in cui, musica, filmati, notizie ed informazioni varie erano a portata di tastiera. Bastava digitare una parola qualsiasi e come per magia, milioni di siti sull’argomento comparivano sullo schermo.Per un pò di tempo andò avanti così cercando qualsiasi cosa destasse la sua curiosità. A volte, rimaneva incantata di fronte ad una pagina web chiedendosi quanta esperienza e bravura ci fosse voluta per crearla.
Poi, da qualche parte lesse che esistevano dei forum in cui si riunivano le persone spinte dallo stesso interesse. Non più qualcosa di freddo ed inerte, ma una presenza umana dall’altro capo del filo con la quale avrebbe potuto interagire. Un mondo per lei nuovo, quello virtuale. Questo si, che la incuriosiva.
Con la sigaretta stretta tra l’indice ed il medio della mano sinistra ed il mouse tenuto saldamente con la destra era pronta ad affrontare questo mondo parallelo a lei sconosciuto. Così, per riempire i suoi vuoti, era entrata in questo posto dove puoi essere chi vuoi. Qui nessuno ti vede, a meno che tu non voglia e puoi assumere qualsiasi identità, protetta e ben nascosta da una maschera chiamata avatar. L’avatar è il tuo io virtuale, viene identificato con una fotografia, disegno di qualsiasi cosa, personaggio reale o di fantasia che si desidera impersonare e dal quale ti senti o vorresti essere rappresentato. Non è detto comunque, che quell’immagine identifichi chi c’è al di là dello schermo anzi, il più delle volte cela una personalità ben diversa. Coloro che sono rappresentati da una immagine aggressiva, magari non sono così nella realtà, di contro chi decide di farsi rappresentare da un’ immagine rassicurante non è detto che sia poi così dolce e gentile come vuole apparire. Insomma, non si sa mai chi si nasconde dietro un avatar. Nella favola, il lupo si traveste da nonnina, ed anche se quella rimane pur sempre una favola, ci insegna che non bisogna mai fidarsi delle apparenze, nemmeno in questo posto. Ma queste sono cose che avrebbe capito in seguito.
Spinta dalla curiosità, si decide e si inscrive ad un forum. Dopo aver scelto nick e password, iniziò a curiosare tra le pagine per cercare di capire chi e cosa avesse di fronte. I primi giorni, si limitò solo ad osservare cosa scrivevano gli altri. Creò il suo profilo in base ai suoi gusti e scelse un avatar che le piaceva. Aveva adottato come nick " Layla " perché adorava il film Guerre stellari, ma anche perché il carattere della protagonista le assomigliava. Dolce ma anche ferma e decisa nei propositi, coraggiosa quanto basta e molto combattiva. Un pò come lei, anche se all’epoca vedendola nessuno l’avrebbe detto, ma a modo suo anch’essa combatteva la sua piccola grande guerra contro la depressione. Il suo avatar, non poteva che raffigurare la Principessa in una delle tante immagini scelta tra milioni che la rappresentavano. In quella, aveva l’aria un pò sognante così le sembrò perfetta per esprimere ciò che sentiva in quel momento. I sogni ad occhi aperti erano l’unica cosa che la tenevano ancora aggrappata ad una vita in cui tutto era andato storto.
Forte del suo avatar/maschera e del fatto che nessuno avrebbe potuto nemmeno intuire chi fosse in realtà, si presentò timidamente a quella che ai suoi occhi apparve come una grande comunità affiatata.
< <Ciao a tutti, sono Layla e sono nuova in questo forum. Faccio i miei complimenti ai creatori del sito ed a tutti coloro che contribuiscono a mantenerlo in vita. Sto cercando di orientarmi tra le varie sezioni e spero tanto siate pazienti con me nel caso sbagli qualcosa. >>
Ogni forum infatti, ha le sue regole che bisogna rispettare per non essere " banditi " cioè, cacciati via senza possibilità di rientrare a far parte della comunità e come ogni società che si rispetti c’è anche una gerarchia che contraddistingue i vari membri. Certamente coloro che hanno creato il forum sono i più alti in grado e quelli che dettano le regole, ma anche contribuire a mantenerlo in vita, mettendo a disposizione il proprio tempo, le proprie esperienze, fa si che si possa acquisire prestigio e quindi godere di maggior rispetto e considerazione da parte degli utenti inscritti.
Dopo poco che ebbe postato la sua presentazione, le rispose l’amministratore. Con fare amichevole le diede il suo benvenuto e la esortò a leggere il regolamento. A lui ne seguirono altri, personaggi più o meno strani, dagli avatar colorati e nick fantasiosi. Chi la invitava a visionare questa o quella sezione e chi si limitava al solo saluto di rito. La cosa comunque la incoraggiò a proseguire il cammino in questo mondo illusorio. Come consigliato si lesse il regolamento, scoprì con suo grande stupore che alcune cose, a suo avviso banali, erano vietate.
Ad esempio, non si poteva scrivere in maiuscolo ed anche se non ne capiva il motivo, si impose di ricordarsi questo divieto. Per indole, non era portata ad accettare le cose senza una spiegazione, così si ripropose di chiedere alla prima occasione, adesso non era certo il momento più appropriato, si era appena inscritta ed iniziare subito a fare domande non le parve il caso. Nel frattempo si sarebbe semplicemente attenuta a tutto ciò che riguardava il comportamento da tenere nel forum. << Ogni cosa a suo tempo >> pensò.
Lo scopo del sito era scambiarsi opinioni ed idee su molti argomenti ed aiutare chi faceva delle richieste.
C’era la sezione dedicata alla musica, al cinema, poesia e libri, per le ricette di cucina, una sezione creativa per la grafica, la fotografia ed i video, per l’attualità e l’intrattenimento, insomma chi più ne ha più ne metta. Il tutto era molto ben fatto, intuitivo e di facile consultazione, graficamente ineccepibile.
Se qualcuno aveva bisogno di trovare uno spartito piuttosto che una ricetta di cucina, c’era sempre qualche utente in grado di procurare ciò che veniva richiesto. Se avevi un problema con il pc, bastava darne le indicazioni ed anche se non eri un esperto, trovavi sempre qualcuno che ti seguiva e ti diceva cosa fare perché tutto tornasse a funzionare correttamente.
Ognuno metteva a disposizione la propria esperienza nel campo in cui era competente sempre e solo per il piacere di aiutare gli altri. Questa solidarietà e senso di amicizia che vi si percepiva la entusiasmo con sua grande meraviglia. Aveva trovato quello di cui aveva bisogno in quel momento, era l’unica cosa che aveva e si aggrappo’ ad essa come un’ancora di salvezza dalla sua solitudine.

Collegarsi al forum divenne così un appuntamento quotidiano anche se non aveva ancora trovato il coraggio di postarvi niente a parte il saluto iniziale. Le piaceva curiosare tra i messaggi degli altri utenti cercando di capirne i gusti ed il carattere attraverso le loro richieste e risposte. Nel modo di scrivere, si capisce molto di una persona e piano piano si era fatta mentalmente le sue simpatie.Non sapeva precisamente quanti fossero i membri effettivi ma di certo erano molti e giornalmente se ne aggiungevano di nuovi. Non pretendeva certo di conoscerli tutti ma con qualcuno le sarebbe davvero piaciuto poter scambiare due righe. In effetti era quello il suo principale scopo, trovare un’amicizia virtuale per riempire i vuoti lasciati da chi, per una ragione o per l’altra, non aveva vicino, così tutti i giorni accendeva il pc ed accedeva al forum. Anche oggi, ore cinque e pochi minuti, in questa fredda mattinata invernale è seduta di fronte al monitor e come consueto aspetta che il programma abbia compiuto i suoi riti di inizializzazione per collegarsi. Finalmente appare la pagina e dopo aver digitato password e nick entra nel mondo incantato. Facendo scorrere lo sguardo in basso, si accorge di essere l’unica in linea in quel momento infatti, oltre al suo nick, nessun altro compare nella lista degli utenti collegati al sito.
<< Certo, cosa mi aspettavo, a quest’ora la gente comune è ancora tra le braccia di morfeo e chi è meno fortunato è già sul posto di lavoro. In ogni caso è impegnato a fare qualcosa di normale, la sua vita ha un senso, mentre la mia non lo ha più. >> pensò un pò delusa.
Alla sua età non ha figli, non ha nemmeno più un compagno, figuriamoci. I suoi genitori, separati ormai da anni, hanno altro a cui pensare. Suo padre non lo vede da secoli, chissà, magari si è rifatto una famiglia. Sua madre invece, che abita da poco con suo fratello single impenitente, vive da sempre come una reclusa per sua scelta ed è l’ultima persona alla quale potrebbe chiedere conforto, non è in grado di aiutare nemmeno se stessa. Alessandro suo fratello, ha il suo bel daffare a destreggiarsi tra il lavoro ed i problemi che gli crea la loro madre, ed in ogni caso, il rapporto si è sempre mantenuto sull’essenziale. Per gli amici, c’è poco da dire, appena si sono resi conto del suo stato psicologico, sono tutti spariti. Di questo ne è rimasta profondamente ferita
<< begli amici quelli che ti lasciano sola proprio nel momento in cui avrei più bisogno della loro presenza >> questo fu il suo primo pensiero quando si rese conto che intorno a lei era rimasto solo il vuoto.
E’ per questi motivi che ora si ritrova qui, a cercare quello che non ha, un surrogato di famiglia, un amico, un qualsiasi appiglio per illudersi che le sia rimasto un briciolo di normalità e trovare lo stimolo per tornare a vivere.Sono trascorsi pochi minuti dal suo collegamento che vede comparire, con suo grande stupore, un altro nick affianco al suo. << Finalmente non sono più sola >> pensa.
Come se bastasse una scritta su un monitor per sentire la presenza di qualcuno, ma quando i livelli di solitudine sono così elevati, qualsiasi piccolezza acquista importanza, anche quel nick vicino al suo.
<< E adesso cosa faccio per stabilire un contatto >> si chiede.
Spera di vedere a quale sezione del forum sia collegato l'altro utente aprendole ad una ad una e arrivata alla sezione saluti giornalieri, le viene in mente un’idea, così decide di lasciare un messaggio.
<< Buongiorno a tutti. Un buongiorno speciale a chi per vari motivi è già in piedi a quest’ora>> Ha fatto una scritta in grassetto di un bel rosso squillante, ed ha finito la frase con una faccina a forma di cuore.<< Così non passo certo inosservata >> pensa soddisfatta.Quel misterioso Leon, questo è il nick del mattutino utente, aveva già attirato la sua attenzione precedentemente. Era molto attivo nel forum e si presentava sempre in maniera garbata ed anche se il suo avatar era piuttosto inquietante, le dava l’impressione di una brava persona.Rimane in attesa su quella pagina speranzosa in una risposta, dopo breve infatti appare.
<< Buongiorno gente, beati voi che siete ancora a letto. A quelli come me che sono già svegli un doppio saluto. A te Layla auguro una fantastica giornata. Questo è per te>>
Finisce la frase con una faccina a forma di fiorellino.
Rimane a fissare quella scritta ripetendola all’infinito nella sua testa.
<< questo è per te, questo è per te, questo è per te…>> ed è invasa da mille emozioni.
E’ come se quel fiorellino rappresentasse tutti i fiori che non ha mai ricevuto, le gentilezze che le sono mancate, le frasi che non ha mai udito. E’ come pietrificata, non riesce a distogliere lo sguardo dal monitor.
<< Come vorrei poter raccogliere quel fiore, tenerlo tra le mani e sentirne il profumo, sapere che è davvero per me >> dice ad alta voce, ma nessuno può udirla.
Sente come una specie di morsa allo stomaco ed un rivolo caldo solca le sue guance.
<< Che stupida, che stupida, che stupida >> le ripete la sua voce nella testa.
<< Non è niente, non significa niente, è solo una stupida frase scritta da uno sconosciuto su uno stupido forum. Non sa nemmeno chi sono, ha solo voluto essere gentile >>
Ma Leon non può sapere cosa ha rappresentato per lei quel gesto in questo momento in cui si sente persa nella sua solitudine e dopo un attimo di smarrimento, qualcosa scatta nella sua testa
<< Forse dovrei rispondere almeno ringraziarlo >> Non fa in tempo nemmeno a pensarlo che Leon non è più con lei, il suo nick accanto al suo non c’è più.
Improvvisamente si sente vuota, tutte le emozioni che l’avevano invasa si sono dissolte, cancellate. La sigaretta che tiene ancora stretta tra le dita si è spenta, si volta a guardarla, è così che si sente…consumata.
Cerca di scuotersi da questa apatia dicendosi che è ancora in tempo a rispondere a quelle parole che hanno significato tanto per lei. E’ vero, lui non sarà lì a leggere non appena avrà inviato il suo messaggio ma potrà sempre farlo più tardi, quando ritornerà nel forum. Si, è questo quello che vuole, poterlo ricompensare con qualcosa di altrettanto significativo, poi che importa se non verranno capite le sue motivazioni.
Dopo aver cancellato un paio di volte ciò che aveva digitato, senza più indugi scrive
<< Ti ringrazio molto dell’augurio Leon il fiore che mi hai inviato è il più bello che abbia mai ricevuto. Vorrei che ti arrivasse il mio più caldo abbraccio per riscaldarti in questa fredda giornata. Questo è per te >>
Aggiunge poi, una faccina a forma di bacio. Si allontana dalla tastiera e prima di premere invio rilegge attentamente il messaggio, ma qualcosa la lascia dubbiosa.
<< Forse ho esagerato, nemmeno lo conosco e gli invio un bacio…magari pensa male >>
Decide di ricontrollare quelle buffe faccine per poter sostituire quella messa con qualcosa di meno audace ma altrettanto significativo. Tra quelle disponibili, nessuna però fa al caso suo.
<< Allora cosa faccio? Lo cancello o lo lascio così e pensi pure quello che vuole? >> rimane un pò a pensarci poi si convince << ma si, chi se ne frega, la mia vuole essere una risposta gentile al suo gesto, se verrà male interpretata troverò il modo di chiarire l’equivoco. Ma poi perché mi devo fare tanti problemi, siamo sul computer mica nella vita vera >>
Se così fosse, una cosa del genere non si sarebbe mai sognata di farla, però qui è un’altra cosa, quindi si avvicina al video e con il mouse clicca invio.
<< Ecco è fatta, adesso rimane di attendere solo la sua reazione al prossimo collegamento >> e subito dopo aver pensato questo decide di prendersi una pausa ed esce dal sito. Questa nuova esperienza le ha creato un pò d’imbarazzo. Non si sarebbe mai comportata così trovandosi faccia a faccia con un estraneo anche se galante. Non si era mai dovuta confrontare con delle carinerie ricevute attraverso un sito internet da qualcuno che non sapeva nemmeno chi fosse e la sua reazione spontanea l’aveva stupita più di ogni altra cosa. Il fulcro della questione era proprio questo, perché aveva provato delle emozioni così intense per una cosa banale? Era cosciente che la sua grande sensibilità e le forti emozioni che provava per i fatti di vita quotidiana potevano travolgerla ed è per questo che qualche volta aveva dovuto nascondere la sua vera natura. Poteva apparire fredda agli occhi di chi non la conosceva veramente, addirittura superbiosa, ma questo era il solo modo che aveva per proteggersi, creando un muro invisibile tra lei ed il mondo esterno cosicchè tenendo le distanze, nessuno si sarebbe potuto approfittare del suo modo di essere.
Erano già troppi quelli che l’avevano fatta soffrire sentendosi in diritto di esigere da lei più di quello che fosse giusto. Internet le stava facendo scoprire un nuovo universo dove poteva sentirsi libera di esprimersi senza timore che qualcuno potesse ferirla emotivamente, dato che poteva avvalersi di un nuovo tipo di protezione del quale iniziava a capirne il significato. Allo stesso modo, la cosa un pò la spaventava perché non era abituata ad esternare con chiunque in maniera così esplicita ciò che sentiva in cuor suo.


Improvvisamente si rese conto di non aver ancora espletato gli atti di igiene quotidiana, così si dirige in bagno.Si ferma di fronte all’enorme specchio posto sopra il lavabo e scruta quell’immagine riflessa. Da quando erano iniziati i primi sintomi di depressione, insieme al sonno aveva perso anche l’appetito. Ogni volta che cercava di costringersi a portare il cibo alla bocca, un senso di nausea le partiva dallo stomaco impedendole di poter ingerire qualsiasi cosa. Raramente riusciva a mangiare cibi solidi, si alimentava quasi esclusivamente con una dieta semi liquida ed in poco tempo aveva perso molti chili. Quell’immagine che le rimandava lo specchio non la riconosceva. Con indosso un pigiama informe di almeno due taglie più grandi, i lunghi capelli arruffati ed un pallore irreale del viso, sembrava uno spettro. Non era certo lei quella là, ma non le importava nulla del suo aspetto, né di come poteva apparire agli occhi degli altri, tanto nessuno l’avrebbe vista. Si era praticamente barricata in casa tenendo sempre le persiane chiuse e non rispondendo mai se qualcuno si presentava suonando alla porta di casa. Rifiutava il contatto con l’esterno, rifiutava tutto e tutti, persino se stessa. La sua anima era sprofondata nell’oscurità più profonda e quello che sentiva dentro lo aveva ricreato in tutto ciò che la circondava. Tutti quelli che aveva amato e che amava l’avevano fatta soffrire in un modo o nell’altro ed era stata lei, con il suo modo di essere ad averglielo permesso. Non era capace di dire di no a nessuno, così si erano approfittati di lei ed ora ne pagava le conseguenze.
<< Chi sei tu? >> dice mentre avvicina il viso allo specchio.
Resta a fissare quegli occhi cercando di trovarvi una risposta. Quegli occhi, che poco tempo prima erano così dolci e sorridenti, adesso erano spenti e vuoti come quelli di una bambola. Apre il rubinetto del lavandino e si lava il viso senza nemmeno usare il sapone. Dopo essersi asciugata, ricontrolla quell’estranea nello specchio come se l’acqua avesse potuto cancellare i segni del dolore dal suo volto e rimandarle un’immagine conosciuta.Il suono inconfondibile di un nuovo messaggio sul cellulare distrae la sua attenzione. Controlla l’orologio al polso e vede che non sono ancora le sei << chi cavolo è a quest’ora? >> si chiede perplessa. Anche se l’ora mattutina potrebbe indurla a pensare a qualcun altro, sa benissimo ancor prima di visionare il mandante che è suo fratello. D'altronde è l’unico con il quale da alcuni mesi a questa parte ha mantenuto un minimo di contatto, non fosse altro per rifornirsi dei generi di prima necessità. E’ lui infatti che si occupa di procurarle quel poco di cui ha bisogno. Una volta a settimana si fa sentire per questo ed il loro rapporto si limita al minimo indispensabile.
<< Ti serve niente? >> questo è il testo, senza un saluto, senza un "come stai ", senza una briciola di interesse per la sua condizione, senza…amore.
Ci pensa un pò prima di rispondere, poi scrive un semplice << no, grazie >> e subito dopo preme invio. Dopo aver riposto il cellulare sulla mensola in salotto accanto al telefono fisso che ormai serve solo come soprammobile, si appresta a sedersi di nuovo di fronte al monitor.
<< Bene, non c’è nessuno >> si dice ripensando all’imbarazzo provato poco tempo prima. Dopo aver dato un occhiata alla pagina principale in cui vi sono elencate le varie sezioni, decide di controllarle ad una ad una per vedere se può essere d’aiuto a qualche richiesta degli utenti. Giunta alla sezione cucina, trova un messaggio che attira la sua attenzione.
<< SOS cerco aiuto per cucinare i Krapfen. Ho provato con gli ingredienti e le spiegazioni che mi sono state gentilmente fornite ma il risultato che ho ottenuto è finito nella spazzatura. Praticamente immangiabili! Di sicuro sono io l’incapace ma non capisco dove ho sbagliato, se qualcuno può venirmi in soccorso gli sarò eternamente grata >>

A scrivere è una certa Enigma ed è datato qualche giorno prima, nessuno le aveva ancora risposto.A Tiziana, piace cucinare ed è tra le cose che le riescono meglio. Di sicuro i Krapfen non hanno nessun segreto per lei, così decide di rispondere.
<< Ciao Enigma sarei felice di aiutarti. Se mi spieghi quale procedura hai adottato vedremo insieme di venirne a capo e risolvere il tuo problema.Non ti preoccupare, nessuno nasce chef vedrai che anche tu riuscirai a farli squisiti. Sono a tua disposizione, forza mettiamoci al lavoro. >>
Preme invio ed esce dalla sezione. Le piacerebbe davvero poter essere utile a qualcuno, questo la farebbe sentire parte di questa comunità e le impedirebbe di pensare ai suoi problemi, certamente molto più gravi ed al momento non risolvibili. Comunque anche caratterialmente è portata all’altruismo.Tutte le volte che ha incontrato qualcuno in difficoltà non si è mai tirata indietro, a volte andando contro ai suoi stessi interessi, ma è più forte di lei aiutare chi ha bisogno.Stavolta sente di aver fatto qualcosa di buono rispondendo a quella richiesta d’aiuto che sembrava ormai finita nel dimenticatoio e spinta dall’entusiasmo si lancia alla ricerca di altri utenti in difficoltà.
In una sezione si parla di amicizia e sembra che l’argomento sia di comune interesse, almeno a giudicare dalle quantità di risposte pubblicate.Per Tiziana questa è una nota dolente della sua vita ed avrebbe molte cose da dire a riguardo così inizia a leggere i vari commenti, di tanto in tanto scuotendo la testa in segno di disapprovazione quando, uno di questi la colpisce in particolar modo.
E’ un ragazzino che scrive, lo dichiara lui stesso nell’atto di presentarsi, anche se il suo nick " dragonball " poteva già di per se stesso, far intuire la sua giovane età.

<< Ho 16 anni e sono un ragazzo grasso. Tutti mi prendono in giro per questo, ho solo un amico a cui voglio molto bene. Lui non è come me, è sveglio ed è proprio fico. Farei tutto per lui, questo lo sa e quando siamo insieme ci divertiamo molto, però non mi invita mai ad uscire fuori. Quando lo incontro ed è con altri amici, fa finta di non conoscermi e se accenno a salutarlo, si gira dall’altra parte. Perché fa così ? Si vergogna di conoscermi ? Questa cosa mi fa soffrire molto, che posso fare? Aiutatemi. >>
Come prevedibile, la maggior parte di coloro che rispondono cercano di sdrammatizzare la situazione scherzandoci sopra. Qualcuno addirittura azzarda un “ prendilo a botte “ o “ mandalo a quel paese “ ma di sicuro questo non lo aiuta. Istintivamente Tiziana inizia a muovere le dita sopra la tastiera e scrive :
<< Ciao Dragonball capisco le tua sofferenza. Sei disorientato e deluso dal comportamento di colui che tu stesso definisci “amico”. Pensaci bene, sei sicuro che “ quello ” sia davvero tuo amico? Il fatto che tu sia grasso e lui un fico, non ha nulla a che vedere con quello che racconti, per cui non farti problemi in quel senso. Ad un amico si vuole bene per ciò che ha nel cuore e per come si comporta nei nostri confronti, non per il suo aspetto fisico. Dici che fai qualsiasi cosa per lui ma non sembra che tu sia ricambiato. Non è che si sta approfittando della tua bontà d’animo ? Valuta bene i suoi atteggiamenti nei tuoi confronti e decidi se vale la pena avere un amico così. Gli amici, quelli veri non agiscono in quel modo, comunque se ci tieni prova a parlarci chiedendogli i motivi del suo comportamento, poi decidi tu se sia davvero meritevole del tuo affetto. Qualora le sue spiegazioni non giustifichino i suoi atteggiamenti, dovresti trovare il coraggio di andare per la tua strada. Sarà lui ad aver perso qualcuno di importante e non appena se ne renderà conto, sono sicura che verrà a cercarti. Se così non fosse, non darti pena, vuol dire che non ti voleva bene come credevi e stava con te solo quando gli conveniva. Un amico così, è meglio perderlo che trovarlo, credimi >>
Ha scritto tutto di getto, senza nemmeno pensarci, premendo con vigore sui tasti come se in quel modo le parole che digitava potessero acquisire maggior impeto. Le dispiaceva davvero per quel ragazzino. Si rivedeva alla sua età quando, anche lei aveva dovuto subire le angherie da parte dei suoi coetanei per la sua diversità dovuta ad un altezza eccessiva rispetto alla norma. Si ricordava ancora i nomignoli con cui veniva epigrafata, di come veniva tenuta a distanza per ragioni che non comprendeva e delle quali ne aveva sofferto profondamente. Era così cresciuta sentendosi " diversa " rinchiudendosi sempre di più in se stessa. La scuola e la famiglia già problematica non avevano certo contribuito ad aiutarla, perciò, timida ed introversa, si attaccava a chiunque le mostrasse un minimo di cordialità, ripagandoli elargendo affetto che nessuno di loro avrebbe meritato.Le delusioni che ne seguirono non le contava più, i falsi amici nemmeno ed è per questo motivo che aveva preso a cuore quel ragazzino rivedendo se stessa in quelle situazioni. Avrebbe voluto proteggerlo, dirgli di non preoccuparsi che prima o poi le cose sarebbero cambiate ed avrebbe potuto prendersi le sue rivincite per ciò che stava subendo in questo momento, ma non poteva sapere quello che il futuro aveva in serbo per lui e non voleva illuderlo, si limito così a metterlo in guardia. Sperava che trovasse il coraggio di troncare quella falsa amicizia evitando così un domani di sentirsi stupido per non averlo fatto.
Un pò come era successo a lei. << I ragazzini possono davvero essere crudeli a volte.
 I tempi cambiano, ma certe cose rimangono le stesse >>
si ritrovò a pensare mentre senza rendersene conto aveva già cambiato pagina.
 << E questo cos’è ? >> si chiede aggrottando la fronte.
Era comparsa una sezione dove si spiegava, in termini comprensibili a tutti, l’uso di un programma per il fotoritocco, con tanto di fotografia prima e dopo ed i vari modi per ottenere questo o quell’effetto. << Forte, mi piacerebbe imparare >> pensò meravigliata di cosa si poteva riuscire a fare. Si rese conto di avere quel programma caricato sul computer per cui decide di provare. A colpo d’occhio, non sembrava per niente semplice ma quegli esempi la esortarono a buttarsi nell’impresa. Iniziò a leggere prestando attenzione ai termini usati cercando di imprimerli nella memoria. Più andava avanti nella lettura e più si rendeva conto di quanto fosse difficile. Cose apparentemente semplici, si mostrarono più complicate del previsto, in ogni caso valeva la pena provare in fondo cosa aveva da perdere, di tempo ne aveva in abbondanza e la sua
predisposizione per tutto ciò che era creativo la fece ben sperare in un qualche risultato.
Le lancette dell’orologio scorrevano e così, presa da quello studio arrivò all’ora di pranzo senza nemmeno accorgersene. Si affaccia sulla porta di cucina e titubante sul da farsi apre il frigorifero. Compaiono in maniera ordinata ogni sorta di frutta e verdura, formaggi cremosi, qualche confezione di affettati confezionati, pancarrè e tanti vasetti di yogurt dai gusti vari. Prende due fette di pancarrè e con una foglia di insalata, un pomodoro a fette ed un formaggino, si prepara un sandwich. Adagiandolo sul piatto, afferra uno dei tanti vasetti di yogurt senza badare al gusto e si siede a tavola. Mentre si appresta ad addentare quel misero tramezzino, ripensa alla mattinata appena trascorsa. Le era piaciuto esternare le sue emozioni con Leon, cercare di essere d’aiuto ad Enigma e poter dare un consiglio a Dragonball. Anche cercare di impegnarsi ad imparare qualcosa di nuovo aveva fatto in modo che i suoi pensieri potessero rimanere lontani dall’angoscia che le provoca la realtà. Appena finito l’ultimo boccone, lava il piatto e lo ripone insieme agli altri al suo posto. Raccoglie le briciole rimaste sul tavolo con il palmo della mano e si chiude alle spalle la porta di cucina. Si sente un pò stanca, così conclude che è meglio fare un riposino. Anche se non riuscirà a dormire come già prevede, si sdraia sul divano tirandosi fin sopra la testa la coperta che vi era appoggiata. Chiude gli occhi cercando di non pensare a niente.

continua

Nessun commento:

Posta un commento