venerdì 10 settembre 2021

La libertà esiste?

 La libertà esiste? E cosa sia questa libertà, spesso confusa e mal interpretata?

Il fatto che nella vita di tutti i giorni siamo spesso costretti ad attenersi ad una specie di ruoli e regole non scritte, fa sorgere la sensazione che vengano interpretate delle recite con copione scritto da altri.

In quanto persone-relazioni, si intuisce che spesso gli esseri umani, per lo più inconsapevolmente, desiderano essere schiavi e servi degli idoli luccicanti che promettono piacere e/o potere ma che conducono a una serie di obblighi, ossessionati da come li vedono gli altri, non vogliono quindi la libertà, troppo difficile e dura da ottenere.

Dostoeuskij nella "leggenda del grande inquisitore" bene descrive questa amara realtà e cioè che gli uomini dicono di voler essere liberi ma siccome si tratta di un duro lavoro, non vedono l'ora di trovare qualcuno o qualcosa per smettere di faticare e consegnare la loro libertà. C'è bisogno di intrattenimento, di idoli da adorare, di dipendenze di vario tipo, alcool, droghe e così via perchè l'essere umano teme la solitudine o meglio l'isolamento. Viene spesso confuso l'isolamento, che è una cosa forzata e sono gli altri che la producono su di noi, dalla solitudine che è una cosa voluta ed è prodotta da noi su gli altri.

Vista la natura sociale dell'essere umano e che la prima condizione necessaria per darsi della libertà è la solitudine, la risposta al mio quesito iniziale, se la libertà esiste, ognuno dovrebbe rivolgerla a se stesso.

Quando si inizia a percepire una reale differenza rispetto a ogni propria manifestazione esteriore da quella interiore, si può inizia a parlare di esperienza di libertà. La sensazione acuta che ci fa desiderare di smettere di ripetere sempre le stesse cose, di non voler appartenere a nessuno e nello stesso tempo ci fa sentire di essere un' altra cosa rispetto ai ruoli che rivestiamo, al mondo che ci circonda, genera in qualcuno un distacco, un desiderio di solitudine, questo è il primo passo per la libertà.

L'esperienza della solitudine può anche farci scoprire diversi da come fino a poco prima ci percepivamo, ci permette di conoscere e anche riformare noi stessi. Ma il cammino per giungere a essere veramente liberi è una esperienza complessa.

Per prima cosa, essendo l'essere umano un animale sociale che necessita quindi di relazioni, all'inizio sperimenterà la libertà come assenza di costrizioni, indipendenza e autonomia dal mondo e dagli altri. Successivamente in quanto individuo, un essere non ulteriormente divisibile e unico, ci sarà l'indipendenza e l'autonomia da se stessi, una forma più profonda di libertà che conduce a un io indipendente dal proprio ego, dai capricci e dalle voglie del conformismo.

La prima fase per lo sviluppo della libertà si muove quindi all'insegna del no come emancipazione dall'ambiente e dagli altri, portando l' io a prendere coscienza di sè, del suo valore, per giungere all'autostima, alla consapevolezza, alla capacità di vere relazioni.

Nella seconda fase rivolge questo no verso se stessi. No ai capricci, no alle pigrizie, no ai complessi, no all'egoismo nella lotta al proprio nemico interiore. Ma per far si che tale liberazione interiore possa riuscire la libertà deve essere attratta da qualcosa più grande di lei, a cui rivolgere il proprio si in maniera totale.

Questa attrazione può essere qualcosa di diverso per ognuno di noi, un'idea, una passione, un incontro che da inizio a una trasformazione radicale. L'importante è che questa attrazione non diventi tale da annullare la libertà nella sua autonomia, non bisogna perciò tornare a essere incatenati in una nuova struttura, in una forma diversa di schiavitù. Fondamentale è rimanere sempre se stessi, come libertà che sa cosa vuole e cosa no, a cosa dire si e a cosa dire no, sempre capace di ribellione e di resistenza quando o se questa realtà più grande diventa oppressione.

In conclusione, si può diventare veramente liberi quando si diventa consapevoli di noi stessi, quando si mette a tacere l'ego con tutti i suoi capricci e le sue pretese, quando si riesce a disinnescare ogni condizionamento e il desiderio di piacere a tutti i costi. Ecco cosa voglia dire essere liberi, vuol dire essere veramente se stessi.

In pratica si tratta di cambiare, di trasformazione e di coltivare una mente nuova. Ci vuole coraggio per essere liberi. Non la modifica del mondo là fuori per avere di più, ma la trasformazione del nostro mondo per essere di più, per essere se stessi.