venerdì 1 luglio 2022

Il senso della vita

 Da bambini  guardando gli adulti, non vediamo l’ora di crescere per diventare come loro. Pensiamo che essi abbiano tutte le risposte alle domande che a quell’età affollano la nostra mente e vorremmo essere come loro per poter decidere delle nostre azioni.

Divenuti ragazzi, si crede che bisogna acquisire una formazione per poter avere una propria autonomia, un lavoro che ci consenta di poterci gestire e che il nostro futuro dipenda dal nostro impegno, dalle nostre capacità.

Una volta adulti, si capisce che ciò che credevamo da bambini e poi da ragazzi è ben lontano dalla realtà.

Si capisce che sopravvivere non è la stessa cosa che vivere, che non tutti hanno ciò che si meritano in base all’impegno messo nel corso della vita e che, il più delle volte, il nostro impegno non viene ripagato. Si capisce che spesso abbiamo dedicato i nostri sforzi in frivolezze di nessuna importanza, che abbiamo dedicato il nostro tempo a rincorrere persone sbagliate e magari non ci siamo accorti di chi e cosa era veramente importante.

Arrivati all’agognata pensione, in cui credevamo di poter finalmente assaporare i frutti dei nostri sforzi, si capisce che il lavoro non era un fine e che il tempo in cui potevamo stare con la nostra famiglia, con i genitori, veder crescere ed educare i figli e dedicarci ad altre attività, non ritorna. 

Si capisce che fare il pensionato, specie se i frutti sono miseri e le forze vengono meno, non sia quello che speravamo. In ogni caso, si capisce che fare il pensionato non è un mestiere e non può essere quello il motivo per cui siamo nati. Forse, allora qualcuno arriva a capire che il senso di essere venuti al mondo, il motivo della nostra presenza sulla terra non può esaurirsi nell’essere padre o madre, nell’accudire i nipotini o i genitori, nemmeno nel vivere una vita professionalmente soddisfacente o all’insegna del divertimento per tentare di colmare un vuoto su cui molti strutturano il rapporto con la vita. Forse, qualcuno capisce che il motivo della nostra presenza sulla terra è qualcosa di più, la vita stessa è qualcosa di più grande e non ci sentiremo mai soddisfatti dei molteplici ruoli dell’ordinaria esistenza.

Interpretare nel modo giusto cos’è che la vita chiede fin dalla nostra venuta al mondo, qualcuno lo capisce fin da subito, qualcun’altro non lo capirà mai. Per lo più, si capisce l’insufficienza delle risposte dell’ordinaria esistenza cercando di dare un senso al nostro esistere quando riusciamo a creare momenti di relazione in accordo con ciò che è bene, quando sentiamo dentro di noi con assoluta chiarezza che l’umanità si compie nella giustizia, amore, bene, bellezza del creato.

lunedì 16 maggio 2022

Il coraggio di essere liberi ( Mancuso)

 Eccomi qui, davanti a voi. Lo sapete? Ora che ho messo piede su questo palcoscenico entrando alla vostra presenza non posso più muovermi e parlare come vorrei. Le parole che vi sto dicendo non nascono liberamente dentro di me, ma sono state scritte da un altro: io sono l'attore e lui l'autore. E anche il mio modo di parlare obbedisce a un copione : devo scandire le parole, inserire le dovute pause, far assaporare i silenzi. Nè i miei movimenti sono naturali, ma costruiti, studiati, artefatti.

Che situazione è quindi la mia? Quello che devo dire l'ha stabilito l'autore, come lo devo dire l'ha stabilito il regista. Che cosa sono perciò io, qui, ora, mentre mi rivolgo a voi? Che ne è della mia particolare personalità? Che ne è della mia libertà?

Sono un attore e sto recitando, ho imparato alla perfezione il copione, non ho pause nè esitazioni, non mi impappino, faccio il mio mestiere come si deve.

A questo punto però devo confessarvi una cosa importante : in questo mio essere costretto e artefatto io mi sento realizzato, felice .Vi dirò di più, aggiungo che mi sento più vivo quando recito le parole di altri, e mi muovo e mi atteggio come vogliono gli altri, che non quando dico le prime cose che mi vengono in mente nella mia vita di tutti i giorni.

Per questo vi chiedo: quando vi trovate sui diversi palcoscenici della vita, e dite le parole pensate da altri, e fate i gesti richiesti da altri, ecco in quei momenti, quando la vostra libertà interiore è subordinata al ruolo e alla maschera sociale, anche voi vi sentite bene, appagati, realizzati, oppure qualche volta no? Oppure qualche volta vi viene voglia di gettare la maschera e di mandare a quel paese il vostro autore e il vostro regista, e di andarvene non so dove, a fare non so cosa, ma finalmente liberi, senza maschera, senza copione, senza nessun pubblico da riverire?

Senza maschere e costumi, senza casacche, uniformi, divise, camici, abiti da cerimonia, e senza statuti, contratti, giuramenti, regolamenti, senza queste e mille altre bardature non possiamo vivere, l'impone l'esistenza. Ma questo non significa vendersi.

 Il mondo esiste per generare libertà e noi dobbiamo essere all'altezza di tale destinazione. Siamo qui per essere liberi. Non dimenticatelo.


da " Il coraggio di essere liberi " di V. Mancuso

 

venerdì 6 maggio 2022

Olio su tela cm. 60 x 40

In guerra non vince nessuno. 
Tutti perdono...
in un modo o nell'altro.