lunedì 4 gennaio 2016

Buoni propositi

Il 2016 è appena iniziato, molti di noi si saranno scambiati i consueti auguri pieni di buoni propositi per il nuovo anno, avranno espresso desideri o si saranno posti delle mete da raggiungere. Al di là di tutto, ciò che accomuna ognuno di noi è la ricerca di benessere, inteso come benessere del corpo e quindi salute, ma ancor prima quello della mente, dell'anima, e allontanare ogni dolore. Il piacere e il dolore però non sono conoscenze che si possono tramandare o tentare di spiegare perchè sono delle esperienze soggettive, ognuno di noi le percepisce a seconda della propria sensibilità, ciò che per qualcuno è insopportabile o piacevole per qualcun'altro non lo è, così come vi sono piaceri e dispiaceri di ordine fisico e di ordine morale. Spesso c'è anche poca differenza tra un inquietudine di ordine morale o metafisica che dir si voglia e quella del corpo. Un pugno ricevuto durante un incontro di boxe potrà essere meno doloroso di quello ricevuto, metaforicamente parlando, nel corso di una lite. Il secondo ha un significato diverso dal primo e non è detto che faccia meno male, così è per il piacere. Spesso un piacere sollecitato da un complimento sincero o meglio ancora, sentirsi gratificati, compresi, approvati, può darci una sensazione di benessere e quindi di piacere, sicuramente più duratura del solo benessere del corpo ed a volte anche più intensa. Il piacere fisico appartiene ad una sensazione che sfugge mentre tutto ciò che sollecita piacevolmente la psiche appartiene in qualche modo alla continuità. La vera gioia, il vero piacere, non può essere un susseguirsi di istanti separati, una collezione di piaceri senza alcuna continuità. Porsi uno scopo, riuscire a far bene, ci permette di assaporare il piacere per tutto il tempo in cui ci dedichiamo al suo compimento, alla riuscita della nostra opera. Il piacere, la gioia, suppongono quindi il tempo di un azione in cui noi possediamo il tempo e non ne siamo posseduti, come invece avviene per la noia. Il piacere è sicuramente un bisogno, non si può certo dire che sia semplicemente assenza di dolore perchè la cessazione del dolore è certamente un sollievo ma non è il coronamento del piacere, così come togliere un bisogno non è la stessa cosa che soddisfarlo. Sentirci sollevati, sentirci liberati da qualcosa che ci opprime si confonde spesso con la cessazione del dolore, ma non è piacere, così come privarsi di un piacere, privarsi di ogni soddisfazione, non è il miglior modo per dimenticarselo, anzi spesso è il contrario. Non si può nemmeno aspettarsi di guarire il male fatto per sentirsi meglio con la propria coscienza infliggendosi un dolore, la teoria dell'espiazione capace di riscattare un errore commesso è molto discutibile, nè può aiutare coloro che lo hanno subito. Ciò che può sanare le ferite, darci sollievo, è lottare veramente contro il male e dare spazio alle cose buone.


" Now there's a certain thing that I learned 
   C'è una certa cosa che ho imparato
one must always flush out his house             
che uno deve sempre tenere la propria casa spazzata
if he don't expect to be housing flushes
se non ha in programma di tenersi la spazzatura."

                               Bob Dylan

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