mercoledì 23 marzo 2016

Buona Pasqua

La fede non si può comandare, nè si può costringere o ci si può costringere a servirla, la si può solamente vivere, come un cristiano che non può guadagnare, nè estorcere o trafugare la Grazia. Ma le pure religioni sembrano essere per un piccolo numero di eletti, mentre i più hanno bisogno dei miti, della magia. Coloro per i quali Dio non è un idolo, che non usano le preghiere come fossero una formula magica, ma le vivono con la volontà tesa al bene, potranno trarre forza anche dalle preghiere, che non sono necessariamente quelle imparate a memoria ma quelle che costringono ad esaminare il proprio cuore, a combattere la pigrizia, a dimenticare i propri piccoli interessi per quelli superiori e comuni. Dal torbido dell'umanità emergono sempre dei Salvatori, dei puri di spirito, d'animo, ma vengono sempre riconosciuti dalle moltitudini solo dopo essere stati crocifissi e divinizzati, allora sono perfino pronti a venerarli.

Il Salvatore

Sempre rinasce come uomo,
parla ai pii, parla ai sordi,
ci è vicino, e di nuovo lo perdiamo.
Si deve rialzare da solo, 
deve farsi carico dei bisogni e dei desideri dei fratelli,
di nuovo viene crocifisso.
Dio si annuncerà nuovamente,
il divino sfocerà nella valle dei peccati,
lo spirito eterno sfocerà nella carne.
Di nuovo, anche ai giorni nostri,
il Salvatore è in cammino per benedire,
per incontrare le nostre paure, le lacrime,
le suppliche, i lamenti con lo sguardo tranquillo
che non osiamo incontrare,
perchè solo i bambini lo possono sopportare.

Hermann Hesse

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