mercoledì 3 agosto 2016

Diritto al non conformismo

I mezzi di comunicazione di massa, rivolgendosi ad un pubblico vastissimo, forniscono a chi ne ha il controllo una responsabilità ed un potere enorme. Il potere deriva dal fatto che troppo spesso vengono utilizzati per manipolare le menti meno attente in pro di fini politici, di vantaggi finanziari o semplicemente per distrarre dai veri problemi. La manipolazione invece, opera selezionando i fatti,  presentandone una visione parziale o sfruttando i timori e le speranze del pubblico, raramente è possibile controllare quello che ci viene detto. Quando non abbiamo accesso ad alcune notizie, ne risulta una visione parziale e quindi distorta, ed è difficile prendere libere decisioni, così pure il diritto alla critica, ha senso solo quando è possibile far udire la nostra voce prima, e non dopo che sono state prese importanti decisioni che riguardano anche la nostra esistenza. Le parole sono indispensabili per esprimersi, ma in certi casi, qualcuno le usa come fossero cose concrete, tangibili. Alcune parole in particolare, possono assumere una carica fortemente emotiva, specie quelle che richiamano alla religione o al patriottismo, che facciano riferimento ad una fede politica o sessuale, possono eccitare gli animi ed essere usate da individui con pochi scrupoli o fanatici, per provocare. Anche la rapidità con cui viaggiano le informazioni può essere benefica, ma a volte può costituire un danno, quando il più lento processo di accertamento, non permette di far sorgere in noi il dubbio circa la loro veridicità. I mezzi di comunicazione e di informazione sempre più complessi, non corrispondono quindi a un eguale progresso nel loro contenuto effettivo, spesso quantità non vuol dire qualità. Se questo si verifica troppo spesso, può darsi che sia effettivamente ciò che voglia la maggior parte delle persone o che ci sia la convinzione, da parte degli organi che controllano le comunicazioni di massa, che sia così. Più probabilmente le persone, sottoposte a sempre più tensioni nella vita odierna, tendono a rifugiarsi in cose frivole, meno impegnative, per evadere dallo stress quotidiano. Sicuramente, una volta la maggior parte della gente non poteva permettersi di avere accesso a quelli che ora sono i più diffusi mezzi di comunicazione di massa, poteva quindi anche non sapere, mentre ai giorni nostri, i più si accontentano di farsi intrattenere. Così come c'è la possibilità che la maggioranza delle persone, non arriverà mai ad apprezzare l'opera di artisti più o meno grandi, o che non si interessi di filosofia o di scienza, di alta cultura in generale o cultura popolare, può darsi che tutto ciò rimanga una prerogativa di una minoranza dotata di una sensibilità o di un intelligenza particolare, ma non è detto che la maggior parte delle persone invece, non porti in sè i semi di tale doti, che attendono di trovare un terreno fertile per poter germogliare. Non si può apprezzare ciò che non si conosce. I mezzi di diffusione, sono inoltre preziosi strumenti per l'insegnamento di cognizioni generali ma anche specializzate, però ancora è stato fatto poco o nulla per usarli come tali. In molte epoche le idee nuove hanno stentato a farsi strada, e se l'individuo non verrà incoraggiato, mettendolo in condizioni di poterlo fare, a giudicare con la propria testa, non esisterà più la diversità delle idee. Adeguarsi a modelli prestabiliti senza la libertà di informare,essere informati e di conoscere, è come accettare le idee altrui automaticamente, senza ragionarci sopra, e questo è un limite per la libera circolazione delle idee e del nostro diritto al non conformismo.
Dalla tv si stato, in special modo in uno stato democratico, è logico aspettarsi un'informazione imparziale, libera da vincoli o da pressioni politiche, attenta ai contenuti, innovativa e che sia al servizio del cittadino.

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