sabato 7 gennaio 2012

Lo stesso cielo

Siamo cresciuti sotto lo stesso cielo. L'umanità, per quanto sia diversa per razze e culture tra loro spesso estranee, è comunque un'unità con mete e ideali comuni.
Non ha senso quindi che le singole parti di questo insieme si facciano del male reciprocamente.
La cosa più importante non è quello che pensiamo ma quello in cui crediamo.
La nostra storia ci dice che l'uomo non è nè nobile e nemmeno altruista però credo in questa possibilità ma che ciò scaturisca solo a certe condizioni. Tra le varie possibilità che ci sono state date c'è anche quella di aspirare alla pace e al bene. Il voler sperare che anche chi fa del male sia capace di ripensamento, deriva solo dal fatto che nessuno è immune al male. Spesso ci ribelliamo mostrando il nostro sdegno contro gli arrivisti, i violenti e gli assetati di potere ma non permettiamo ai nostri desideri di venire attuati poichè sappiamo che non è giusto rispondere alla violenza con altra violenza.
Questi istinti malevoli fanno però capire che non esiste una netta divisione tra bene e male che anche solo per un attimo ci spinge a desiderare la violenza per fare cessare gli abusi, i sopprusi, le ingiustizie per poi vergognarsi di questi sentimenti.
Io credo che l'uomo abbia molte possibilità e che possa riscattare se stesso anche dalla più grande degenerazione e dissolutezza.
Credere è riuscire a fidarsi non è voler sapere.

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