lunedì 2 novembre 2015

Commemorazione dei defunti

Oggi,giorno della commemorazione dei defunti, molti si recheranno al cimitero a far visita ai propri cari, come ho fatto anch'io nonostante non sia una grande frequentatrice di quel luogo sacro. Non sono come quelli che si recano spesso ad omaggiare i propri defunti con la loro presenza, sempre attenti che i fiori con i quali adornano le tombe abbiano la giusta quantità d'acqua e non vi siano fiori appassiti, come se loro, i defunti, potessero vederli. Certo, ognuno ha il proprio modo di vivere il dolore e di sentirsi confortati nel poter ritrovare il proprio caro in qualche modo, anche in una fredda lapide.
Ciò che in particolar modo mi indegna dei cimiteri, è come anche da morti venga sottolineata la differenza di classe sociale, messa in evidenza dalla pomposità di alcune tombe, dalle cappelle private a confronto dell'essenzialità di altri loculi. Come se tutto ciò potesse testimoniare la validità o meno del corpo o ciò che ne rimane, che lo ospita. Comunque ciò disturba o inorgoglisce, a seconda dei casi, i vivi, un morto se ne frega se è seppellito in una cappella privata o nella nuda terra. Un morto è un morto, sono i parenti che ci tengono a far bella figura. Sarebbe bello però vedere che almeno da morti saremo considerati tutti uguali.
Un'altra cosa che proprio non sopporto è l'abitudine, se di quello si tratta, di alcune persone di parlare di un defunto, sempre e comunque come di una brava persona, magari un santo, anche se da vivo lo consideravano diversamente. Se qualcuno in vita è stato una brava persona, sarà di sicuro ricordato come tale, ma se non lo era, non è che la morte possa trasformarlo in qualcun'altro. La morte non conferisce per diritto la santità. E' vero che è peccato parlar male dei morti, anche dei vivi se è per quello, ma è peccato anche dire falsità. Per come la penso io, delle persone dobbiamo occuparcene quando sono ancora in vita, quando hanno bisogno di noi, quando possiamo godere della loro presenza e loro della nostra. Coloro che ho amato e ancora amo e non ci sono più, le tengo nel mio cuore e rivivono nei miei ricordi, rivivono ogni volta che ne parlo con qualcuno, così riesco a ritrovarle ogni volta che sento la mancanza della loro presenza fisica. Per questi motivi non ha molto senso per me cercarle in una tomba, ma rispetto coloro che ne trovano conforto.

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