lunedì 1 dicembre 2014

Nobile selvaggio

In una comunità i cui membri non si conoscono fra loro l'individuo è anonimo e gli manca uno stimolo vitale al comportamento altruistico o almeno riguardoso verso chi non conosce personalmente. La vita moderna rende l'uomo più indifferente verso gli altri perchè si è perso il senso proprio della comunità e di conseguenza della responsabilità sociale. Questo senso di isolamento che affligge tanti abitanti delle città porta ad un disgregamento dei valori comunitari al quale occorre porre un freno. La storia del mondo occidentale è un procedere dalla spiritualità al materialismo con una sempre maggiore razionalizzazione sociale e una concentrazione del potere in enormi organizzazioni che passano dalla forza all'astuzia e viceversa, nella loro ansia di conquistare o mantenere il potere. Nel corso dei secoli ci sono stati dei cambiamenti dovuti in gran parte a chi ha rischiato l'impopolarità e che con le loro opere hanno incoraggiato un atteggiamento più sano.
Purtroppo tutte le leggi tendono a favorire quelli che hanno, contro quelli che non hanno, il forte contro il debole, ed è inutile cercare una morale migliore fino a che le leggi non vengano riformate. Il vero problema odierno sta nel mantenere viva la libertà individuale purchè ognuno dipenda dallo Stato per i beni essenziali, questa non è libertà. Questa dipendenza e l'ossequienza che ne consegue è il male radicale.
Rousseau, filosofo e teorico sociale e morale del 700, già allora diceva che la società moderna era corrotta dal denaro, dal lusso, dalla dipendenza asservitrice di un uomo dall'altro, di una classe dall'altra. Ammirava le comunità semplici, lontane dalla vita corrotta che aveva perduto ogni contatto con la realtà e con la natura. Egli bramava una società nella quale potesse continuare ad essere se stesso pur essendo unito agli altri. Affermava che era più facile progredire dalla primitiva rusticità che per i popoli avanzati ritornare sui loro passi attraverso un processo di riforme. L'uguaglianza dei diritti era chimerica e vana perchè i mezzi intesi a mantenerla sarebbero essi stessi serviti a distruggerla e l'oppressione del debole da parte del forte, corroborata dall'autorità pubblica, disturbava quella specie di equilibrio che la natura aveva creato tra essi.
Non mi sembra che da allora sia cambiato molto.
Rousseau, aspirava a essere cittadino emancipato dalle superstizioni, dai pregiudizi e dalle convenzioni che asserviscono l'uomo civilizzato perchè ciò che rende l'uomo essenzialmente buono è l'avere pochi bisogni e il non fare troppo conto dell'opinione altrui. Solo con una mente libera, pura e fresca si crea un futuro di speranza. Il " nobile selvaggio " con la sua grazia innocente, senza alcun compito impostogli se non quello della propria volontà e che per tale motivo egli deve ragionare su tutto ciò che fa, il suo corpo diventa così strumento della sua mente, e la sua mente strumento del suo corpo.  

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