mercoledì 20 maggio 2015

Desiderio e volontà

L'azione volontaria è per prima cosa un'azione intenzionale, cioè un'azione preceduta da un progetto cosciente, ed è quindi la prova dell'autenticità del progetto, ne costituisce la testimonianza poichè  suppone valori diversi dalla sola idea o dalla ragione. Se provo un desiderio, la ragione può certo aiutarmi a trovare il modo di soddisfarlo, ma non può crearlo perchè la sola ragione non costituisce volontà. E' anche vero che se siamo capaci di volere è perchè abbiamo dei bisogni, dei desideri, se fossimo privi di qualsiasi desiderio o necessità, non faremmo nulla anche se fossimo straordinariamente intelligenti, perchè il desiderio da solo non basta. La differenza fondamentale tra desiderio e volontà è proprio questa. L'uomo del desiderio non sa che aspettare che succeda qualcosa, aspetta la manna senza fare nulla, mentre l'uomo di volontà si sforza di realizzare un'opera. Il desiderio quindi non è azione, si potrebbe dire che è un sogno o una preghiera, mentre è nell'azione, nell' opera, che risiede il volere. In realtà, la vera volontà, non risiede solo nell'azione, ma in colui o colei che resiste ai suoi desideri, come diceva Renouvier " volere veramente è volere ciò che non si vuole". La volontà è prima di tutto un potere di inibizione, la forza di trattenere un desiderio, di dominarlo, uno sforzo mentale prima che fisico. Lo sappiamo tutti come è difficile prendere la dacisione di alzarsi quando non ne abbiamo voglia, allontanare la tentazione di pigrizia e mantenere questa decisione nella coscienza, ancora di più è difficile per un ubriacone smettere di bere, un giocatore di non correre a giocare e così via, tuttavia possiamo volontariamente opporci al desiderio e trionfare su un impulso, allontanando le sollecitazioni immediate a vantaggio di tendenze più profonde. Agire volontariamente implica una riflessione, sapere prima di tutto quello che si vuole, rendersi conto delle esigenze fondamentali, rinunciare a soddisfare determinati capricci e desideri superficiali, ma più che altro implica la scelta tra varie possibilità. Quando viene meno la possibilità di scelta non si potrà parlare di azione volontaria.
Una persona di volontà ha quindi sempre un ideale che gli permette di disciplinare le sue tendenze e di conseguenza acquistare quello che Goethe definiva "la signoria di se stesso".

Nessun commento:

Posta un commento